Nero, rosso, integrale, basmati. Tra gli scaffali del supermercato incontriamo spesso numerose varietà di riso: ma sappiamo le loro differenze e i loro usi?
Alla base della dieta di tantissime popolazioni c’è il riso (Oryza sativa), un cereale della famiglia delle graminacee. In Cambogia e in Bangladesh il riso rappresenta ben tre quarti dell’apporto giornaliero nutrizionale. Arriva in Europa dall’Asia passando attraverso la Persia quando i Mori lo piantarono in Sicilia, intorno al VIII secolo. Dal XV secolo, iniziano a comparire piantagioni di riso anche nella pianura lombarda e nella Valle del Po.
Ad oggi, le varietà di riso sono oltre 100.000. Le varietà a chicco corto risalgono al 7000 a.C. nella Cina centro-meridionale, mentre il chicco lungo comparirà nel Sud est asiatico poco più tardi. Nel territorio italiano, ad oggi, sono circa 200 le varietà di riso iscritte al registro nazionale.
Il riso e le sue proprietà
Alimento disintossicante e rinfrescante, il riso, grazie alle sue proteine verdi povere di tossine e senza glutine, può essere consumato anche da celiaci e da chi ha malattie renali. Grazie all’azione ipotensiva è consigliato anche per le malattie cardiache, contro l’ipertensione e nelle cirrosi epatiche. Esso fornisce 3500cal/kg, risultando altamente energetico e allo stesso tempo altamente digeribile, rendendolo l’alimento ideale per coloro che devono riprendere a lavorare subito dopo il pasto o per chi deve affrontare un viaggio. Addizionato con altri cibi diventa un piatto completo, mentre se lasciato così risulta adatto alle convalescenze o nelle diete: ecco perché è usato a tutto tondo nella nostra alimentazione.
Tipologie di riso, caratteristiche e usi in cucina
Riso bianco classico – povero di minerali e vitamine, è invece ricco di amido che lo rende un alimento astringente, utile in caso di problemi intestinali.
Riso basmati – è la varietà di riso che contiene meno lipidi ed ha un basso apporto di grassi. Essendo mìben digeribile può essere usato come contorno al posto del pane.
Riso integrale – ricco di fibre, è indicato in casi di stitichezza e per chi desidera perdere peso, poiché aumenta il senso di sazietà.
Riso Parboiled – stimolatore del metabolismo, il riso parboiled contiene vitamine del gruppo B e di ferro da 2 a 4 volte superiore rispetto al riso brillato.
Riso nero selvatico – ricco di proteine, il riso nero si ricava dal seme della pianta acquatica chiamata Zizania aquatica che cresce nel Nordamerica. Rispetto al riso comune, contiene il doppio del contenuto proteico ed è consigliato in caso di gastrite e colite.
Riso rosso – di chicco corto o lungo, il riso rosso è indicato per chi vuole mantenere le arterie pulite, riducendo il colesterolo cattivo.
Sapevate che, ad oggi, le varietà di riso in Italia vengono suddivise in quatto gruppi?
- Originario o Comune: dai chicchi piccoli e tondi (5,5 mm), tende ad essere colloso e tiene difficilmente la cottura. Di questa categoria fanno parte il riso Cripto, Auro, Rubino, Balilla, Ticinese;
- Semifino : dal chicco medio fino a 6,4 mm, come i risotti Carolina, Padano, Maratelli, Lido, Bahia, Italico, Neretto, Monticelli;
- Fino: Chicco più lungo oltre i 6,4 mm, come il Ribe, R.B., Ringo, Europa, P. Marchetti, Rizzotto, S. Andrea, Veneria, Europa;
- Supefino: Oltre i 6,4 mm, come l’Arborio, Volano, Roma, Baldo, Carnaroli, Razza 77, Silla, Bonni, Redi.