La stagione fredda porta con sè la voglia di gustare piatti confortevoli e caldi quando è il momento di sedersi a tavola. Sicuramente minestre, vellutate o zuppe, ricche di verdura di stagione e con un filo di olio extravergine posato a crudo, sono tra quelli più gettonati.
Di verdure, con legumi, con il formaggio o le uova, di carne oppure di pesce, le zuppe sono un alimento salutare e variegato, dedicato a tutti i tipi di alimentazione. Lo sapevate che la parola zuppa deriva dal germanico “suppa”, ovvero “fetta di pane inzuppato”?. L’usanza vuole infatti questo tipo di minestra accompagnato da pezzi di pane.
Oltre che in Italia, anche all’estero la preparazione di questo tipo di pietanza è comunemente praticata. Vediamo quindi le varie declinazioni della zuppa in vari Paesi d’Europa: potremmo prendere spunto per preparare qualche nuova ricetta e goderci al meglio il tepore di un pasto a casa propria!
Cominciamo il nostro “viaggio” nei luoghi dove un piatto caldo è d’obbligo.
Nella fredda Norvegia si prepara la fiskesuppe, una cremosa zuppa a base di cozze, pezzetti di carote e patate immerse nel brodo di pesce arricchito dalla panna. Ne esistono numerose varianti e si può aggiungere il salmone, il merluzzo, i gamberetti e un pezzetto di erba cipollina o aneto tritato. Si serve con del pane tostato e imburrato oppure con il flatbrød, il pane tipico norvegese, sottile e non lievitato.
In Lettonia è tipica la skābeņu zupa, termine (il primo) che significa acido, riferendosi al sapore dell’acetosella, una pianta originaria del Medioevo. In primis si cuoce l’orzo nel brodo di carne, poi si aggiungono carote, patate e pancetta affumicata. Infine, si guarnisce il tutto con l’acetosella tritata e pezzetti di uova sode oppure con la panna acida. Non è solo consumata d’inverno, infatti nella stagione estiva viene servita fredda!
Ukha è la tradizionale zuppa di pesce che arriva dalla Russia. La preparazione di questa antica zuppa deriva dal XVI secolo e si dice che anche lo zar Ivan Il terribile ne fosse un gran sostenitore. Partita come semplice brodo, questa zuppa nel tempo si è evoluta, ed oggi prevede pezzetti di merluzzo, salmone, persico, pesce gatto, trota o luccio, patate, carote, pastinaca e cipolla. Il tocco di classe è dato dalle erbe aromatiche, come il prezzemolo, le foglie di alloro, aneto, pepe nero e dragoncello.
Arrivati in Ucraina è d’obbligo provare la tradizionale, e coloratissima, zuppa a base di barbabietola fermentata: il suo nome è borscht! Gli ingredienti vengono cucinati nel brodo di carne, oppure da una variante vegetale, usata soprattutto nelle occasioni come la Vigilia di Natale. Le variazioni sono tante quante le regioni e i Paesi europei che la presentano sulle proprie tavole… ma guai dimenticarsi la fatidica cucchiaiata di panna acida al momento del servizio!
Rosół è il nome della ricetta tradizionale in Polonia, il cui ingrediente principale è il brodo di pollo, che viene preparato lentamente come in Italia si cucina il brodo di cappone a Natale. Poi vengono aggiunte le verdure, aromi vari e noodles sottilissimi. Esiste anche il Rosół Królewski, la variazione dove il brodo solitamente viene preparato con manzo, pollo, tacchino oppure con l’oca e mai con la carne di maiale.
Passiamo alla Repubblica Ceca, dove troviamo un’antica ricetta dal nome kulajda, presente in piccole varianti a seconda delle abitudini o della regione in cui viene preparata. Gli ingredienti essenziali? Funghi, patate, uova e sour cream. Le uova possono essere sode o poché, posizionate alla fine oppure mescolate alla zuppa. Per rendere tutto più intrigante, si può aggiungere un pizzico di aneto oppure un cucchiaio di aceto per valorizzarne le note acide.
In Germania, se volete assaggiare un grande classico non potete perdervi la kartoffelsuppe! Protagonista indiscussa della ricetta è la patata. È una preparazione cremosa e densa grazie al burro e latte, oppure panna. Le varianti possono prevedere funghi, brodo di pollo o brodo vegetale, i tradizionali wurstel o lo speck.
Per sopravvivere alla fredda stagione invernale dell’Olanda bisogna gustare la snert (o erwtensoep), una zuppa densa di piselli con patate, sedano, porro e carne (soprattutto la salsiccia affumicata olandese rookworst. Di tradizione, è servita il primo giorno dell’anno con una fetta di pane di segale.
Torniamo alle tipiche zuppe di pesce spostandoci in Scozia e alla sua Cullen Skink. Questo nome si riferisce alla città di Cullen, situata nel nord-est del Paese, una baia dove si pesca l’haddock (eglefino), ovvero un pesce bianco simile al merluzzo, che è il protagonista di questa ricetta. Skink invece deriva dal germanico “stinco” poiché probabilmente nell’antichità questo piatto era a base di carne. Gli ingredienti principali utilizzati sono l’haddock affumicato, latte o panna, patate, porro o cipolla.
Tra le più tradizionali zuppe dell’Inghilterra c’è la London particular, a base di piselli verdi o gialli spezzati. Il nome deriva dal colore e dalla densità del piatto, che ricordava la nebbia mista a inquinamento illuminata dai lampioni delle strade londinesi tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Proprio in quell’epoca, questa pietanza era venduta come street food e all’interno delle taverne. A darle quel tocco in più, il sapore del bacon affumicato.
Passando in Francia, abbiamo la potage parmentier, dalla qualità corroborante che la rende particolarmente adatta alle temperature più rigide. Si prepara con il porro, le patate e la panna. Il nome della pietanza è una dedica all’uomo che nel Settecento promosse l’uso della patata all’interno del territorio francese, Antoine-Augustin Parmentier. Ha gli stessi ingredienti della vichyssoise ma con una differenza: quest’ultima viene servita fredda.
Caldo verde è il nome della zuppa che si prepara in Portogallo. Nata nella regione del Minho come piatto umile, ad oggi è proposta anche nei ristoranti di lusso come antipasto. È a base di cipolla, patate, aglio e cavolo, il quale garantisce il colore verde alla pietanza. Per completare il piatto viene servita qualche fettina di salsiccia (il chouriço portoghese o la linguiça) aggiunta a fine cottura e del pane locale, chiamato broa, con farina di mais.
In Spagna, oltre al conosciutissimo gazpacho, c’è la sopa de almendras, la cui versione salata è diffusa nel Sud del paese ed è una delle ricette tipiche della Vigilia di Natale. Nella zuppa vengono messe le mandorle precedentemente tostate in padella con olio extravergine e aglio, frullate con il brodo di pollo e il pane raffermo. Questa zuppa viene servita tradizionalmente con scaglie di mandorle, spezie e uova sode. Alcuni aggiungono zafferano, altri chiodi di garofano o cumino.
Un avvolgente profumo di limoni arriva dalla Grecia dove si trova la zuppa avgolemono, una pietanza brodosa e calda con uova, succo di limone e brodo di pollo. A questi ingredienti può essere aggiunto del riso, delle polpette (yuvarlakia), pezzetti di pollo o dell’orzo. Se lasciata addensare, diventa una fantastica salsa per accompagnare i dolmades, involtini di riso e foglie di vite.