L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, in cui si celebra la Terra e se ne promuove la salvaguardia. Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile.
Nel mondo cooperativo agricolo, da diversi anni ormai, c’è un forte senso di responsabilità nei confronti della sostenibilità ambientale, ma anche sociale, etica ed economica.
È il caso del Consorzio Melinda.
Un magazzino per la frigo-conservazione delle mele in atmosfera controllata, con una particolarità fondamentale: essere costruito sotto terra. È questa l’idea nata e messa in piedi dal consorzio dall’ottobre 2014.
“Il magazzino ipogeo di Melinda rappresenta una vera innovazione, unico al mondo ed una evoluzione del sistema di frigoconservazione, permettendo la conservazione in sotterraneo senza l’utilizzo di isolanti artificiali, ma sfruttando l’enorme capacità termica della roccia di immagazzinare e non disperdere freddo. Si trova in Val di Non, nella frazione di Tuenetto di Taio, a quota 575 metri sul livello del mare. È realizzato a una profondità di 275 metri dal livello del suolo ed è stato scavato e costruito da Tassullo, azienda leader nella produzione di materiali per l’edilizia e per il restauro”.
Sostenibile a 360 gradi!
“È un progetto sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale. Il magazzino sotterraneo di Melinda dà notevoli risparmi energetici rispetto ai magazzini tradizionali. Infatti, il consumo di energia elettrica è inferiore del 70% rispetto alla soluzione fuori terra e la potenza elettrica installata per alimentare gli impianti frigoriferi a servizio delle celle è ridotta dell’80%. Con questo sistema si è ridotto anche il consumo di acqua di oltre 27 mila m3/anno, pari a 10 piscine olimpioniche. Senza dimenticare la riduzione dei costi di manutenzione delle strutture. Bisogna anche sottolineare l’aumento della qualità dei frutti, sia da un punto di vista estetico che di sapore.
Dal punto di vista ambientale c’è una riduzione della produzione di CO2 di oltre 40 mila kg/anno, pari a 50 ettari di bosco di conifere adulte salvate. Viene completamente eliminato l’utilizzo (e il successivo smaltimento) di isolanti artificiali quali il poliuretano, nocivi per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Infine, viene eliminato il consumo del territorio, determinandone un grande vantaggio paesaggistico. Infatti, il volume per la conservazione della frutta è interamente sottoterra, mentre all’esterno sono collocate le sole infrastrutture necessarie all’accesso e al carico/scarico del prodotto.
Dal punto di vista sociale è evidente come possa avvenire un aumento dell’occupazione e una forte ricaduta sul territorio per attrattiva turistica e promozione del territorio. Visitando questa struttura saltano immediatamente agli occhi temi che spaziano dalla geologia al risparmio del territorio, dal risparmio energetico fino ad arrivare alla conservazione della mela come massima espressione della ricerca per garantire al consumatore il mantenimento delle qualità organolettiche a bassissimo costo energetico utilizzando le proprietà stesse che la natura, dalla quale proviene lo stesso frutto, ci ha messo a disposizione”.