Prevenire la diffusione del nuovo coronavirus con spremute ed integratori? Troppo bello per essere vero, ed infatti non lo è.
Tra le tante fake news che circolano sul web, sembra ci sia anche quella che attribuisce alla vitamina C un fantomatico rafforzamento del sistema immunitario utile a prevenire il COVID-19. Si tratta, naturalmente, di affermazioni prive di fondamento scientifico, che possono indurre ad assumere integratori senza controllo medico ed in dosi eccessive.
Le doti salutari della vitamina C non sono certo messe in discussione. Infatti, l’assunzione corretta di vitamina C attraverso l’alimentazione (agrumi, broccoli, peperoni, frutti rossi…) è tuttavia molto importante per la salute in generale e per la corretta funzionalità del sistema immunitario che, però, è “vergine” di fronte al coronavirus, un patogeno completamente nuovo per l’uomo.
La vitamina C è un antiossidante che neutralizza i radicali liberi generati dal normale metabolismo e da fattori di stress prevenendo l’invecchiamento cellulare; aiuta ad attivare enzimi chiave per la produzione di ormoni e di collagene (una sostanza che si trova nella pelle); facilita l’assorbimento del ferro, contribuendo a ridurre la stanchezza e l’affaticamento muscolare. Insomma ha tante qualità, quindi via libera a una bella e succosa spremuta di arancia da bere durante le nostre ore di smartworking (davanti al pc), ma non nella speranza che ci aiuti a contrastare il nuovo virus in circolazione.
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