Corfinio, Fontecchio, Bominaco e Civitaretenga.
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La visita, nel pomeriggio, prosegue a Fontecchio, uno tra i borghi maggiormente colpiti dal terremoto del 2009 e che, anche grazie all’attività della Cooperativa di Comunità “Le Fonti”, sta lentamente recuperando il suo antico fascino. In particolare la frazione di San Pio, a monte del paese, è quella che più cattura la nostra attenzione: qui è fervida l’attività di ristrutturazione delle antiche case del borgo, convertite spesso in affittacamere o seconde case per l’estate, nell’ottica di un turismo lento e sostenibile, attento al patrimonio culturale ed architettonico locale. Di qui, la vista sul massiccio del Sirente ancora innevato è assolutamente mozzafiato. A Fontecchio, nel centro storico, proprio sotto la Torre del paese, perfettamente conservatasi dopo il terremoto, troviamo il Museo della cultura della memoria: una serie di scatti fotografici dell’Aquila di ieri e di oggi, curati dal fotografo Roberto Grillo. Uno spazio per ricordare la recente tragedia del terremoto, in un’ottica di ricostruzione e speranza per il futuro di questo splendido territorio. Poco prima della torre e del museo, immancabile una visita alla Bottega di Antonella, che produce splendidi manufatti in lana locale, spesso proveniente dalle pecore di Manuela Cozzi ad Anversa.

La giornata si conclude infine a Civitaretenga, negli spazi del Convento di Sant’Antonio da Padova che ospita oggi l’Ostello sul Tratturo, in compagnia dei soci della Cooperativa Altopiano di Navelli e del Presidente del Consorzio per la Tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP, Massimiliano D’Innocenzo. L’oro rosso, come viene definito lo Zafferano, qui è di casa: una storia antica lega la coltivazione dello Zafferano all’Altopiano di Navelli, ideale da un punto di vista climatico e geografico (approfondisci l’argomento qui!). Purtroppo oggi i giovani sono sempre meno interessati alla coltivazione ed alla commercializzazione di questo straordinario prodotto, ma grazie alla Cooperativa negli ultimi anni la zona sta vivendo un’inversione di tendenza, con la speranza che lo Zafferano, coltivazione molto laboriosa ma redditizia, possa tornare a rappresentare un volano di sviluppo per il territorio.
Dopo il pernottamento in Ostello, in splendido stile medievale, la visita termina con i borghi di Navelli, Rocca Calascio e Santo Stefano di Sessanio: presto online la terza parte del nostro viaggio!
Foto credit: Claudia Primangeli