Ci sono ricette della tradizione che ti riportano indietro nel tempo.
Un tempo che, man mano che gli anni passano, si fa un pochettino più lontano e forse proprio per questo, ogni anno, riscopro il valore di certe ricette che ho visto fare da mia nonna, da mia mamma dopo di lei, e che oggi preparo con lo stesso amore per il mio bambino e per le persone a me care.
Come questi struffoli, immancabilmente presenti sulle tavole partenopee imbandite a festa nel periodo di Natale.
Mentre li preparavo cercando di renderlo partecipe, per fare in modo che imparasse anche lui, mio figlio mi ha stupito: “Mamma io so già come si fanno gli struffoli perché li ho già fatti una volta da piccino con la nonna, un Natale che ero a casa sua…”
Si può dire che mi sono commossa?
È così, perché l’amore passa di mano in mano anche attraverso le ricette che ci tramandiamo di madre in figlia e c’è una storia d’amore dietro ognuna di loro! E quando assaggiamo queste piccole delizie, il cuore si espande, nel ricordo di chi ormai non c’è più, ma in qualche modo resta ancora con noi anche lasciandoci in dono un pezzetto di quell’amore per le cose buone e per la famiglia riunita intorno al tavolo…
Sarò sciocca forse, ma queste piccole cose mi rendono tanto felice.
Vorrei condividere con voi la nostra ricetta di famiglia, perché di ricette ce ne sono tante, ma non tutte sono “buone”. Gli struffoli non devono essere duri… così diceva la mia nonna!
Ingredienti
Per gli struffoli:
350 g di farina per dolci
3 uova piccole
60 g di zucchero
80 g di burro (un tempo si usava lo strutto)
1 cucchiaino di lievito per dolci
la scorza grattugiata di 1 arancia
1 bicchierino di Strega (o altro liquore a piacere)
olio di semi d’arachide per friggere q.b.
Per la decorazione:
200 ml di miele d’arancio
codette e mompariglia
zuccherini colorati
canditi
Procedimento
In una capiente terrina disporre la farina, lo zucchero e il lievito e mescolare sommariamente con una forchetta, quindi aggiungere le uova la scorza grattugiata di un’arancia il burro a pezzetti e la Strega e continuare a mescolare con la forchetta fino a che l’impasto stia bene insieme, quindi passare sulla spianatoia e lavorarlo energicamente fino a quando non sia ben liscio.
Formare una palla e lasciarla riposare coperta per qualche minuto. Prendere quindi un pezzetto di impasto e formare dei rotolini dello spessore di un mignolo. Dopo averne stesi una fila, con l’aiuto di un tarocco ricavare dei pezzetti di impasto. Potrebbero essere fritti anche direttamente così, ma siccome sono una precisina a me piace fare le palline, tutte perfettamente rotonde! Certo ci vuole un pò più di tempo, ma restano più carine. La dimensione deve essere grosso modo quella di un cece, perché in cottura si gonfieranno, non fateli quindi troppo grandi.
Una volta preparati bisogna friggerli pochi per volta in olio bollente in un tegame dai bordi alti riempito di olio d’arachidi (tra quello di semi è quello con il miglior punto di fumo, quindi usate questo per friggere).
Tuffateli nell’olio pochi per volta e con una schiumarola girateli quando saliranno in superficie. Basteranno pochi minuti dovranno risultare dorati. Prelevateli con una schiumarola e scolateli bene su una carta da forno facendoli ben raffreddare.
Quindi scaldate il miele in un pentolino a fuoco basso fino a che sia liquido e poi spegnete. Quindi tuffateci dentro gli struffoli rigirandoli con un cucchiaio di legno per condirli bene, aggiungete i canditi e gli zuccherini e disponeteli come più vi aggrada su un piatto di servizio. Io ho fatto la classica corona, ma potreste anche fare anche una montagnola, o una stella, o un albero di Natale… insomma disponeteli come vi dice il vostro estro del momento.
E’ usanza regalare gli struffoli per Natale a parenti e amici, per cui potrebbe essere anche una bella idea regalo.
Autore: Anastasia Grimaldi
Blog: Sapere i Sapori