Durante i miei corsi mi trovo spesso ad affrontare tematiche e questioni spinose come la domanda in oggetto.
Premetto che la mia formazione universitaria mi ha insegnato che in natura esistono solo sistemi complessi e di natura ciclica e circolare. Non siamo più abituati a pensare che gli esseri umani sono dei sistemi complessi e che il benessere e la salute sono una condizione “olistica” della persona, che va vista nel suo complesso, di preferenze alimentari, abitudini nutrizionali, provenienza geografica e familiare, attitudine all’attività sportiva, eccetera. Con questo cosa voglio dire? Che non esiste una “soluzione” uguale e ideale per tutti. Sarebbe bello avere una bacchetta magica e semplificare la questione dando una soluzione unanime, ma purtroppo non è così. Siamo nell’era della semplificazione che spesso si traduce in una banalizzazione della questione o al contrario in ossessioni o fobie alimentari. Oggi tutti parlano di cucina, e danno consigli nutrizionali, ahimè spesso a sproposito e senza alcuna competenza, e la confusione in campo alimentare regna sovrana. Le persone che incontro sono spesso disorientate e a volte completamente ignare di ciò che quotidianamente mettono nel piatto! E mi chiedono quale sia la dieta migliore da seguire. Quello che mi sento di dire è che alimentarsi in modo corretto sia l’unica soluzione giusta!
E si può fare seguendo una dieta vegana, vegetariana o onnivora, dipende da cosa e quanto mangiamo! Bella scoperta direte voi, e quindi? L’ho detto la questione è complessa, non si risolverà certo in queste poche righe che scrivo qui, ma quello che mi sento di dire a chi per paura si priva di certi alimenti, credendo di fare “cosa buona e giusta” che ad esempio vegano non è sinonimo di sano! Basta leggere le etichette di alcuni cibi vegani presenti sugli scaffali dei supermercati per inorridire (dal punto di vista nutrizionale naturalmente!) ma pasta e fagioli, ad esempio è un piatto vegano di tutto rispetto! Quindi come possiamo generalizzare? Stessa cosa ovviamente potrei dire per altri prodotti presenti nelle diete onnivore o vegetariane. Quindi “sposare” una certa filosofia alimentare a prescindere, ovvero in modo inconsapevole, per paura o per seguire una moda, non ci mette al riparo da nulla! La nutrizione corretta è una questione seria, ne va della nostra salute e occorre esserne più che consapevoli, attenti ed informati, non basta seguire una moda per tacitare la coscienza.
Sapevate ad esempio che chi segue una dieta vegetariana o vegana deve integrare la Vitamina B12 e la vitamina D? Una preziosissima risorsa accreditata dal mondo scientifico è il Piatto Veg, ben descritto in questa pagina che vi consiglio di seguire se siete interessati all’argomento.
Il problema più grave di oggi resta l’inconsapevolezza del cibarsi… perché la maggior parte di noi non è più produttore del cibo che porta in tavola, ed è assolutamente ignaro del come viene prodotto e processato prima di arrivare sulle nostre tavole. Non ci preoccupiamo minimamente dell’importanza della qualità della materia prima che utilizziamo. Oggi tutti parlano di cucina, ma alla fine in cucina non ci sta più nessuno, pochissimi cucinano davvero quotidianamente! Perché? Troppa, fretta e poco tempo. Il tipo di dieta che decidiamo di seguire quindi non bastano in questo caso. Per fare la spesa oculatamente, sapendo quali prodotti conviene scegliere e dove reperirli, per preparare un cibo sano da portare in tavola, occorre tempo, dedizione e anche impegno. Parole che ahimè sono oramai desuete. Il mio invito rimane sempre lo stesso, iniziamo con piccoli passi e dei piccoli cambiamenti alimentari. Scegliamo un produttore vicino a noi, andiamo a vedere cosa fa e come produce il cibo che acquistiamo, perché questo genera fiducia e consapevolezza, che sono il primo passo per una nutrizione consapevolmente corretta.