A casa mia è meglio non comprarli, perché se entrano dalla porta, prima che sia ora di servirli a tavola, i grissini sono oggetto di decimazione. È più forte di me.
Sarà che nei grissini c’è la tradizione piemontese, sarà che, anche se credo di non pensarci, mi ricordano quando, piccolina, li mangiavo bagnandoli nel the e succhiando il liquido attraverso essi in puro stile “Sono una bambina creativa, lasciatemi fare!“, sarà ciò che deve essere, ma io li amo di un amore profondo, in tutte le loro forme.
Ricordo quelli che compravano mia madre e mio padre in una panetteria di Casalborgone (che ho scoperto recentemente non esistere più, con mio grande dispiacere), sulla strada per la casa di campagna della mia famiglia. Li impacchettavano caldi di forno: erano grandi, croccanti fuori e morbidi dentro: un delirio di bontà.
Molto simili erano i grissini che una cliente della mia mamma le portava da Santena: anche quelli artigianali, “ciccioni”, profumati e dal cuore morbido.
Oggi la mia croce e delizia in forma di panificato ha la sua casa in Valle Sauglio, dove è prodotta da una panetteria storica che attrae clienti anche da lontano.
Insomma, pare proprio che i grissini siano legati a doppio filo alla mia vita e che mi seguano lungo percorsi e spostamenti. Ben venga: della loro artigianale bontà non mi stancherò mai.
Sorvolo su quanto sia stato difficile serbare una parte dei grissini che mi sono stati consegnati, destinandola alla realizzazione di questa ricetta. Non vi parlerò nemmeno della mia espressione da lupo mannaro a digiuno da dieci pleniluni mentre preparavo il piatto perché rischierei di trascendere.
Passiamo quindi direttamente alla descrizione di questo finger food che vi porterà via poco tempo per la realizzazione e che sono certa incuriosirà il vostro palato.
Si tratta di un “paté” di grissini realizzato con un brodo di scalogno, coriandolo e pepe nero nel quale ho stemperato un ottimo zafferano.
I pistacchi salati pralinati danno un tocco croccante che bilancia la sapidità del paté mentre il filetto di pomodorino e la menta rinfrescano il tutto.
A me è piaciuto molto. Che dite: ci provate?
Ho realizzato questa ricetta in collaborazione con TERRAMIA Cooperativa Sociale Onlus che aderisce al progetto QUI DA NOI.
“Siamo un’impresa cooperativa per la rigenerazione sociale e l’accompagnamento personale nelle situazioni problematiche della vita. Siamo nati come cooperativa nel 1984 dal lavoro di comunità sul territorio di Torino.” Questo è TERRAMIA, realtà che fonde attività sociale e produzioni, anche con certificazione biologica, appartenenti alle categorie orticole, fiori, frutta, piante officinali, cereali, cosmesi, trasformati, artigianato, miele e uova e sperimentali. Attraverso la prevenzione e servizi di sostegno, TERRAMIA opera, anche con i minori, in ambiti quali consulenza psicologica, disturbi alimentari, disturbi dell’apprendimento, salute mentale, laboratori scolastici, formazione professionale, cultura del benessere per una società sostenibile, comunicazione digitale, videoterapia.
Per realizzare questa ricetta ho usato i Grissini all’olio prodotti a Dogliani (CN).
Ingredienti
(dosi per 12 finger food)
200 ml di acqua minerale naturale fredda
45 grammi di grissini all’olio TERRAMIA
12 pistacchi tostati salati
3 grani di pepe nero
4 semi di coriandolo
2 foglie di menta fresca
Un pezzo di scalogno di circa 5 grammi
1 pomodorino piccadilly
1 cucchiaio di zucchero semolato
1 cucchiaino di succo di limone
1/3 di bustina di zafferano in polvere
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale se necessario q.b.
Pepe nero macinato al momento q.b.
Procedimento
Riscaldo una piccola padella antiaderente e vi tosto brevemente i grani di pepe e i semi di coriandolo avendo cura di non bruciarli.
Verso l’acqua in un pentolino, unisco lo scalogno tagliato a pezzetti e il pepe e il coriandolo frantumati grossolanamente. Copro il pentolino, porto a bollore, abbasso la fiamma e cuocio a fuoco dolce per 30 minuti. Spengo, filtro il brodo caldo in una ciotola, vi stempero lo zafferano, copro e lascio raffreddare.
Sistemo i grissini spezzettati nel bicchiere del frullatore e li riduco in polvere. Trasferisco la polvere di grissini in una ciotola e, mescolando con una forchetta, unisco il brodo raffreddato poco alla volta e in quantità sufficiente a ottenere un composto non troppo morbido e assolutamente non acquoso (deve somigliare a un paté piuttosto sodo). Assaggio e regolo di sale solo se necessario. Metto da parte.
Riscaldo nuovamente la padella usata per tostare le spezie e vi inserisco lo zucchero, i pistacchi e il succo di limone. A fiamma media, mescolo con un cucchiaio di legno fino a quando lo zucchero è sciolto e aderisce ai pistacchi (non deve caramellare). Trasferisco immediatamente su un foglio di carta da forno, separo i pistacchi utilizzando i rebbi di una forchetta e lascio raffreddare.
Taglio il pomodorino a metà, lo privo dei semi interni, poi lo taglio a filetti che tampono con carta da cucina per asciugarli.
Con l’aiuto di due cucchiaini, formo 12 piccole quenelle con il paté di grissini e le sistemo in altrettanti cucchiai monoporzione. Aggiungo un filetto di pomodorino, un pistacchio e un pezzetto di foglia di menta strappato con le dita per ciascun cucchiaio.
Rifinisco con un filo di olio e una macinata di pepe e servo.
Autore: Paola “Slelly” Uberti
Blog: Slelly – The Dark Side of Kitchen