I funghi sono un alimento davvero irrinunciabile in questa stagione autunnale. Fritti, accompagnati alla carne, a piatti di pasta o a squisiti risotti: le ricette che prevedono l’uso di questi alimenti sono davvero tantissime e una più appetitosa dell’altra!
Andare per funghi può diventare una tradizione irrinunciabile per gli appassionati, un bagaglio di conoscenze e saperi che si tramandano di padre in figlio, di generazione in generazione, rafforzando tradizioni popolari e familiari, consolidandosi in momenti di piacevole condivisione e svago.
Raccogliere funghi in natura, tuttavia, può non essere cosa facile e il rischio di tornare a casa a mani vuote è dietro l’angolo. Fondamentale è infatti saper riconoscere le tipologie di funghi commestibili da quelle velenose e scegliere il momento giusto della stagione per avventurarsi nei boschi.
Innanzitutto, ricordiamo i nomi comuni con cui sono conosciuti alcuni tra i principali funghi commestibili, tra i quali: gli champignon, i pinaroli, i prataioli, i pioppini, i chiodini, i porcini, i prugnoli e i galletti.
Passiamo poi a elencare i nomi dei principali funghi velenosi per l’uomo. Questi, se ingeriti, possono causare svariate forme di allergia e nei peggiori dei casi gravi danni al fegato. Si tratta di: amanita falloide, ovolo malefico, fungo dell’inchiostro, mazza di tamburo, colombina rossa, tignosa bruna, ecc.
Ma quando è preferibile raccogliere i funghi?
Il periodo compreso tra settembre e i primi di novembre è l’ideale, perché si creano le condizioni meteo ideali allo sviluppo dei funghi. Clima e livello di umidità infatti raggiungono valori ottimali, con una temperatura tra i 15 ei 25 gradi, alla quale si accompagna una buona dose di umidità del terreno, favorita dalla comparsa delle prime piogge.
E’ comunque fondamentale documentarsi sulle normative vigenti, che regolano la raccolta e la commercializzazione di funghi nelle varie regioni d’Italia, onde evitare salate sanzioni e pregiudicare il rispetto dell’ambiente.
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