Dott.ssa Anastasia Grimaldi: l’olio di palma e la nostra povera dieta mediterranea

I più gravi pericoli dei nostri giorni sono essenzialmente due:

  • la fretta
  • la comodità

Su questi due pilastri si basa anche il marketing delle aziende alimentari, che fanno tutte leva sulla nostra oramai imperante superficialità e disattenzione durante l’acquisto.

L’argomento di oggi non differisce da molti altri che tratto in questa rubrica.

Occuparsi della propria salute partendo dalla tavola e da quello che decidiamo di metter in pancia e dunque far diventare parte delle nostre cellule e del nostro corpo, richiede consapevolezza prima e poi impegno, attenzione ed energia.

Alzi la mano chi legge l’etichetta di tutto quello che mette nel carrello!

Ecco, lo sapevo pochissime sono le mani alzate, perché non c’è mai tempo o peggio ancora non ne abbiamo voglia, è molto più comodo buttare un pacchetto di biscotti nel carrello e pensare a “cose più importanti”.

Più importanti della nostra salute mi viene da dire?

Ecco forse è davvero giunta l’ora di spendere parte del nostro tempo per informarci e per capire davvero cosa mangiamo se siamo alla ricerca del benessere e di un corretto stile di vita.

olio di palma_olio_salute_anCome se non fossero bastati i moniti del Ministero della Sanità sulla “pericolosità” nell’eccessivo consumo dell’olio di palma è notizia di questi giorni l’avviso dell’ Efsa (l’ente di controllo della sicurezza alimentare europea) che lancia l’allarme: l’olio di palma è pericoloso per la salute, non solo perché contiene il 50% di grassi saturi, quantitativo già di per sé pericoloso per la salute, ma anche perché contiene 3 sostanze cancerogene, derivanti dai processi di raffinazione, che utilizzano alte temperature per ottenere l’olio di palma.

Quando si parla troppo di un argomento alla fine non si sa più a chi dar credito e si finisce per avere solo le idee più confuse. Sapete però che il mio consiglio è sempre di ricercare le fonti attendibili, i dati certi dimostrati in modo scientifico, non le bufale del web o peggio ancora quelle delle lobby del settore.

Attenzione alla dicitura in etichetta, ora per legge non è sufficiente la dicitura “grassi vegetali” è obbligatorio indicare se si tratta di olio di palma, che viene estratto dal frutto della palma. Invece se trovate la dicitura “palmisto” è ancora peggio, è l’olio estratto dal seme del frutto della palma, che è ancora più pericoloso, infatti contiene ben l’80% di grassi saturi.

IN QUALI PRODOTTI TROVIAMO L’OLIO DI PALMA

  1. Merendine
  2. Snack dolci e salati
  3. Creme spalmabili
  4. Prodotti da forno
  5. Prodotti di pasticceria
  6. Tantissimi prodotti per l’infanzia

PERCHE’ L’INDUSTRIA USA L’OLIO DI PALMA FACENDO CAMPAGNE SUL SUO USO SOSTENIBILE

  1. L’olio di palma costa poco
  2. Non irrancidisce e quindi aumenta la conservabilità dei prodotti
  3. Non altera il gusto degli alimenti
  4. E’ un grasso vegetale ritenuto dall’opinione pubblica più salubre di altri grassi di origine animale, (sebbene la considerazione non sia esatta!)

 

olio di palma_salute_anMOTIVI PER CUI EVITARE IL CONSUMO DI OLIO DI PALMA

  1. Fa male alla salute per eccesso di grassi saturi che si depositano sulle arterie e sono ritenuti responsabili dell’insorgenza di malattie cardiovascolari
  2. Fa male alla salute perché contiene sostanze cancerogene
  3. Viene prodotto in modo massiccio senza tutelare l’ambiente dei paesi d’origine (prevalentemente Malesia e Indonesia)
  4. Causa una grave perdita della biodiversità ambientale, vengono distrutte intere foreste per lasciare spazio alla coltivazione delle palme da olio.
  5. Sfrutta la popolazione locale a cui vengono sottratti case e terreni per favorire le coltivazioni della palma da olio.

Da oggi, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, abbiamo un motivo in più per non abusare di prodotti contenenti olio di palma, il palmisto in particolare estratto dai semi e purtroppo l’olio di palma più utilizzato dall’industria alimentare, risulta essere anche il più dannoso, contenendo una percentuale altissima di grassi saturi: l’80. Inoltre contiene, in seguito ai residui dovuti alla raffinazione dell’olio ad alte temperature, queste sostanze cancerogene segnalate dall’Efsa, la cui esposizione in dosi massicce è certamente un segnale d’allarme, specie per i bambini allattati in modo artificiale, dal momento che già in alcuni latti artificiali è presente l’olio di palma, e i bambini verosimilmente subiranno una esposizione a queste sostanze già da piccolissimi.

Stiamo attenti perché, le stesse sostanze cancerogene si sviluppano anche in seguito alle fritture casalinghe con altri oli vegetali di mais e girasole.

La cosa che più mi fa indignare è che l’Italia sia il secondo paese europeo importatore dell’olio di palma.

Ci rendiamo conto? Noi italiani, che non solo abbiamo a disposizione alternative di grassi vegetali meravigliose dal punto di vista nutrizionale, ne siamo addirittura i produttori! Siamo i produttori di grassi vegetali del calibro dell’olio d’oliva, i cultori della dieta mediterranea che ci invidiano in tutto il mondo perché ritenuta la più sana e salutare, ragazzi ma cosa stiamo facendo?

Sveglia, salviamo questo nostro bel paese, e soprattutto tuteliamo la nostra salute: ritorniamo ai cibi semplici e poco artefatti,  quelli tipici della nostra cultura e della nostra tradizione e se proprio dobbiamo comprare prodotti industriali scegliamo i cibi genuini con “l’etichetta pulita” perché ce ne sono, è sufficiente leggerle le etichette.

Invece di buttare frettolosamente un pacchetto di biscotti nel carrello, diamo pane ed olio extravergine di oliva ai nostri bimbi, l’olio d’oliva infatti è il grasso vegetale che dovremmo scegliere, altro che olio di palma!

Oppure facciamoceli in casa i biscotti, è un bell’atto d’amore nei confronti dei nostri figli e richiede lo stesso tempo che prendere la macchina per correre al supermercato a comprarli!

Anastasia Grimaldi
Blog: Any Secret