Abbiamo avuto l’immenso piacere di intervistare Francesca Cavallin, attrice e conduttrice della televisione italiana, nonché una delle protagoniste della serie tv Un medico in famiglia.
Gentile, disponibile, solare, una ragazza dall’approccio sempre positivo alla vita, che tra un’incombenza e l’altra ha deciso di regalarci qualche minuto per la nostra intervista. Lo sapevate che Francesca è anche un’ottima cuoca? Ebbene sì, ci ha raccontato che le piace molto cimentarsi tra i fornelli per sperimentare piatti della tradizione italiana e non.
Che cosa non manca mai sulla sua tavola? “Frutta e verdura. Anche se devo ammettere che la verdura per me è ancora più necessaria. Mi piace, non riuscirei a farne a meno. Se ci fosse mio marito qui con noi, invece, avrebbe sicuramente risposto ‘il pane!’. Pensi che se non c’è a tavola, esce lo va a comprare.”
Ma verdura di stagione o anche coltivata in serra? “Grazie a mia nonna ho imparato la regola che bisogna seguire la stagionalità dei prodotti. Sono cresciuta così e continuo a difendere questa formula: seguiamo la stagionalità di frutta e verdura!”
Le piace cucinare? “Molto, anzi moltissimo! Ho avuto la fortuna di avere una nonna e una mamma straordinarie, che cucinano benissimo”. Le mamme sono sempre delle ottime insegnanti, le migliori a parer nostro; con i loro ‘trucchetti’ riescono sempre a soddisfare i palati di quei fortunati che capitano alla loro tavola.
Cosa preferisce cucinare? “Mi piace provare a fare un po’ di tutto, amo i piatti della tradizione italiana, sono molto legata alla nostra cucina. Ma a volte cucino anche piatti di cucina esotica… sono molto curiosa e una vera amante del cibo, in tutte le sue forme e colori!”
Il suo lavoro la porta a viaggiare spesso, quindi il suo approccio con il cibo all’estero è più che positivo, mi sembra di capire. “Altroché! Attraverso il cibo si capisce moltissimo della cultura di un popolo. Quando viaggio, per me è fondamentale mantenere questo approccio. Immergersi nella cultura, significa anche condividere il cibo di quel pezzo di mondo in cui mi trovo.”
A volte il cibo è legato al ricordo… ci sono dei profumi e dei sapori che hanno il potere di portarci con la mente a rivivere esperienze passate, dei piatti che ci riportano a sentire quelle emozioni che furono un tempo. E’ inevitabile. Prima ci ha raccontato delle sue due insegnanti-chef, la mamma e la nonna, che fin da quando era piccola hanno saputo trasmetterle l’amore per la cucina. Se pensa a sua nonna, quale piatto le viene in mente? “Impossibile sceglierne uno, sono troppe le ricette che mi preparava. Purtroppo è mancata e nessuno di noi è riuscito a riportare le sue delizie in un ipotetico “ricettario di famiglia”. Comunque sia, se penso alla sua cucina e in particolare a una ricetta, penso ai crostoli… più conosciute come ‘chiacchiere’ forse, ma da noi in Veneto si chiamano così, ‘crostoli’. Non li mangerò mai più così buoni come quando era lei a farmeli. Erano una poesia: croccanti, non unti, a forma di losanga, non di rombo. Sembravano le pezze di arlecchino. Quei sapori e quei profumi li ho persi per sempre.”
Un legame forte, si percepisce mentre parla della nonna emozionandosi. Francesca non nasconde il grande amore che la unisce alla sua famiglia, anzi, lo dichiara.
Ma proseguiamo con le nostre domande chiedendole cosa cucinerebbe se avesse degli amici ospiti a cena. “Questa è la stagione dei miei amati asparagi bianchi di Bassano. Ci sono da San Giuseppe a Sant’Antonio, solo durante questa stagione dell’anno. E quando è il momento c’è la trepidazione, l’attesa… poi assaggi il primo asparago ed è un’emozione. L’asparago bianco di Bassano DOP si caratterizza per il suo gusto dolce-amaro, che lo distingue appunto dalle altre specie di asparago. Quindi il mio menù per gli amici, in questo periodo, sarebbe a base di asparagi bianchi: comincerei servendo una prima portata di asparagi grigliati, magari accompagnati da qualche buon salume, poi un bel risotto, e per finire un ricco piatto di asparagi bolliti con crema di uovo fatta con olio, sale, pepe e aceto, e poi un po’ di polenta.”
Una passione per il buon cibo italiano e una perfetta seguace della stagionalità dei prodotti!
Che consigli dà ai nostri produttori? “Di cercare di tutelare il prodotto made in Italy, siamo troppo indietro rispetto agli altri Paesi. Dobbiamo imparare a fare squadra, e questo per me vale in generale, non solo per i produttori, mi riferisco anche a tutti gli italiani. Coltiviamo il nostro orticello e ognuno pensa per sé. Abbiamo una biodiversità straordinaria ma all’estero non lo sanno nemmeno. Dobbiamo comunicare bene all’estero chi siamo e le nostre potenzialità. Bisogna unirsi, io faccio il tifo per il lavoro di squadra!”
Grazie Francesca per questa bella chiacchierata. Possiamo salutarci con un brindisi? A cosa brindiamo? “Alla tutela del nostro ambiente e delle nostre delizie agroalimentari. Brindiamo per arrivare a farci conoscere in tutto il mondo e non essere defraudati delle meraviglie che offre la nostra terra. Cin cin alla buona e bella Italia!”