Piatti e alimenti sono da sempre veicolo di creatività e sottolineano la valenza estetica e culturale del cibo.
L’interesse per la cucina ha invaso da qualche anno la televisione, l’editoria, la grafica, la moda…
Il rapporto cibo-gioiello non è invece una novità per il mondo della tradizionalissima oreficeria.
Il cibo è stato fonte di ispirazione di preziosissimi gioielli che ne hanno incorporato forme e colori sin dal tempo degli antichi egizi.
Uva, melograni, pesci, selvaggina e altri alimenti dal valore simbolico e beneaugurante ricorrono spesso sugli ornamenti di diverse epoche e culture vicine e lontane, ma anche cibi più “moderni” come la pasta che diventa una collana oppure i gemelli da polso raffiguranti “sale e pepe” trasformati in elementi ironici di stampo surreale.
Dagli oggetti ottocenteschi della collezione De Marchi agli esemplari Art Déco degli anni ‘30 e ‘40 tra cui pezzi storici, nonché vere opere d’arte, di Mauboussin, di Fulco di Verdura, di Trifari… passando per le creazioni ironiche degli anni ’90 di stilisti come Moschino, Ferrè, Missoni, Marras e Krizia, che hanno spesso attinto dalla dispensa replicando frutta, dolci, pasta e uova, al pari di alcuni nomi della fashion jewellery moderna.
Arriviamo agli oggetti di oggi sicuramente meno preziosi rispetto al passato perché realizzati spesso con materiali “alternativi” come resine, acciaio, ma sempre in grado di “costruire” racconti fantastici ed incredibilmente golosi.
Dodo lancia la linea Lucky Chef con tanto di scolapasta, mestoli e budini; Rosato gioielli ad EXPO celebra l’eccellenza della gastronomia italiana, ovvero la pasta, con una Limited Edition; arriviamo poi alle novità al limite tra l’incredibile ed il trash come la collezione dell’artista giapponese Norihito Hatanaka, capace di trasformare le salsicce in orecchini da indossare e le pizze in collane.
Ovviamente, nonostante questi gioielli possano sembrare realistici e gustosi non fatevi ingannare, perché si tratta di un lavoro certosino di modellazione della plastica e non di cibo vero!