Alzi la mano chi non ama il cioccolato!
A meno di non essere tra i pochi sfortunati allergici al “cibo degli dei”, il cioccolato è molto amato da grandi e piccini e non a caso viene considerato il peccato di gola per eccellenza!
Lo sapete che esiste una spiegazione scientifica a quella che viene spesso definita “dipendenza dal cioccolato”? Vi siete mai chiesti perché in caso di tristezza o depressione sentite quell’irrefrenabile desiderio di addentare un quadretto di cioccolato per poi sentirvi subito meglio?
Perché il cioccolato è una vera e propria droga naturale!
Esso infatti contiene delle sostanze psico-attive e altre “nervine”, capaci di stimolare il nostro sistema nervoso e liberare le “endorfine”: gli ormoni del piacere. Il cioccolato infatti contiene la feniletilammina, una ammina biogena, che mima gli effetti delle anfetamine, poiché si lega agli stessi recettori che stimolano la produzione di neurotrasmettitori (dopamina), che possiedono questi effetti:
> agiscono sull’umore regalando sensazioni afrodisiache di “gioia e innamoramento”
> ritardano il senso di fatica
> riducono il senso di fame
> favoriscono la concentrazione e l’attenzione
La teobromina invece, un alcaloide naturalmente contenuto nel cacao è responsabile degli effetti nervini del cioccolato, ossia quelli che agiscono sul sistema nervoso con effetto vaso dilatatorio , cardiostimolante e di aumenta diuresi.
Tuttavia quando si parla di cioccolato riferendosi a tutti questi suoi benefici effetti, si parla esclusivamente di cioccolato fondente, che possiamo considerare un vero e proprio alimento. Non parliamo di barrette di cioccolato addizionate di quantità sproporzionate di grassi e zuccheri, in cui il cioccolato è quasi un lontano ricordo. Leggiamo sempre bene l’etichette prima di acquistare. Il cioccolato fondente a piccole dosi, 1-2 quadretti al giorno, oltre a far bene alla salute migliora l’umore e regala felicità a patto che sia di ottima qualità.
Effetti positivi del cioccolato fondente:
E’ uno degli alimenti più ricchi di flavonoidi: gli antiossidanti per eccellenza, in particolare il fondente è ricco di catechine (le stesse che troviamo in alta percentuale nel tè verde) sostanze in grado di contrastare i radicali liberi, dannosi per la salute, proteggendoci dai danni cellulari.
E’ un ottimo antidepressivo naturale: è in grado di liberare le endorfine, gli ormoni del piacere, inducendo uno stato di benessere simile all’innamoramento. In chi desidera in modo spasmodico il cioccolato si parla infatti di effetto carving (bramosia), proprio perché all’assunzione di cioccolato segue uno stato di benessere con un’efficace azione antidepressiva.
Curiosità:
> Il termine cacao deriva da “kakawa” nome dato dai Maya che conoscevano ed utilizzavano i semi di cacao già dal 1000 A.C, sia come merce di scambio, sia per il loro potere energetico ed “antifatica”. I semi schiacciati venivano sciolti a dare la famosa bevanda atzeca: “xocolati”. Fu solo grazie allo spagnolo Cortes però, che molti anni dopo, agli inizi del 1500, il cacao approdò anche in Europa.
> La pianta di cacao “theobroma cacao” originaria dell’America meridionale, oggi coltivata anche in Africa, è un albero che arriva fino a 10 metri di altezza, che fruttifica tutto l’anno e produce da 20 a 50 frutti: cabossidi, che vengono raccolti due volte all’anno e da cui si ricavano 1-2 Kg di semi secchi. I frutti vengono dapprima lasciati fermentare e poi i semi in esso contenuti vengono essiccati e tostati, per sprigionare tutti gli aromi migliori dalle fave di cacao, da cui successivamente per macinazione si ricava il cacao amaro. Le fave di cacao vengono rotte e con la macinazione si separano i gusci, dai chicchi spelati e ridotti in granella di cacao nuovamente macinata: ottenendo burro di cacao ed una pasta fluida, la pasta di cacao appunto che, una volta raffreddata, non è altri che il cioccolato amaro. Questa stessa pasta, però, se ulteriormente pressata, perde ancora burro di cacao, lasciando un residuo solido che, passato alle macine, si trasformerà in cacao in polvere. L’aspetto odierno della cioccolata si deve tuttavia allo svizzero Rodolphe Lindt, che inventò il “concaggio”del cioccolato. Ovvero tramite l’utilizzo di speciali conche, il cioccolato veniva sottoposto ad uno speciale trattamento, venendo ripetutamente mescolato, perdeva di granulosità, ed in fase di lavorazione veniva aggiunta un’ulteriore dose di burro di cacao per correggerne l’originaria asprezza. Con il concaggio il cioccolato ha assunto un aspetto cremoso, denso e vellutato, esattamente quello da tutti conosciuto.
> Come sempre i paesi produttori non sono i maggiori consumatori. I maggiori produttori di cacao sono la Costa d’Avorio e il Ghana, ma è l’Europa a detenere il primato del maggior consumo di cioccolato. La produzione mondiale di cacao è in continuo aumento, dagli anni 90 ad oggi è quasi raddoppiata.
Via libera dunque ad un consumo consapevole del cioccolato!
Uno o due quadretti di cioccolato, meglio se extra-fondente, ci regaleranno piacere e benessere senza inutili sensi di colpa!
Anastasia Grimaldi
Blog: Any Secret