Giuseppe Arcimboldo, pittore milanese del ‘500, ha lasciato all’umanità un patrimonio artistico unico nel suo genere.
Si tratta di opere attraverso le quali il cibo e gli elementi naturali vengono rivisitati in chiave davvero originale, dando vita a bizzarre figure antropomorfe.
Ritratti estrosi, in cui le normali fattezze umane vengono sapientemente sostituite da composizioni di frutta e verdura.
Allora zucche, carote, cespi di insalata, pannocchie, grappoli d’uva, mele, arance, ciliegie e tanti altri alimenti ci restituiscono stravaganti volti, che tuttavia sono ancora capaci di rivolgerci il loro sguardo “umano” dalla tela in cui sono stati imprigionati più di 400 anni fa.
Dove ammirare questi straordinari dipinti? Tra i vari musei che li ospitano ricordiamo: il Museo di Vienna Kunsthistorisches, il Louvre di Parigi e la Galleria degli Uffizi di Firenze.