Oggi l’arancio è l’agrume più diffuso nel mondo e se ne coltivano centinaia di varietà. Alcuni frutti sono a polpa bionda (ovale, biondo comune, navelina, washington navel, ecc.), altri a polpa rossa per via dei pigmenti antocianici in essi contenuti (moro, tarocco, sanguinello), alcuni più grandi e più belli, altri di aspetto più modesto e dalla buccia più sottile, ma più succosi e dunque adatti per spremute. Solo in Italia più di venti varietà vengono coltivate come frutta da tavola e altrettante per spremuta. Le arance dolci non vengono consumate solo come frutta fresca ma, soprattutto nel caso di quelle a polpa bionda, vengono utilizzate per la produzione di succhi (durante la lavorazione delle quali la buccia, preventivamente separata dal resto del frutto, viene sfruttata per estrarne l’olio essenziale in essa contenuto) e, in misura minore, per la produzione di canditi e frutta essiccata. La maggior parte della vitamina C e delle proprietà benefiche dell’arancia si trovano nell’albedo (la parte bianca e spugnosa). Il succo d’arancia ne contiene infatti solo il 25%.
Ingredienti
(dosi per 4 persone)
1 coscia intera di tacchino
3 arance non trattate
1 cipolla
200 ml di vino bianco secco
Farina bianca q.b.
Rosmarino, salvia, alloro q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
Procedimento
Togliete la pelle alla coscia e infarinatela leggermente. Scaldate l’olio in un tegame e rosolate la carne.
Pulite e affettate sottilmente la cipolla, tritate gli aromi e unite il tutto alla carne. Lasciate stufare a fuoco basso per qualche minuto poi irrorate con il vino bianco e lasciatelo evaporare per 2 minuti. Spremete le arance, filtratene il succo e irrorate il tacchino, aggiustate di sale.
Lasciate cuocere per 40 minuti. Nel frattempo ricavate delle striscioline dalla buccia delle arance, facendo attenzione ad eliminare la parte bianca, fatele bollire per qualche minuto e scolatele molto bene. Togliete la carne dal tegame e passate al passaverdura il fondo di cottura, unite le striscioline di buccia d’arancia e riadagiatevi il tacchino. Servite subito, ben caldo. Buon appetito!
Autore: Maria Antonietta Grassi
Blog: Il Pomodoro Rosso di MAntGRA