I dati sull’aumento dell’obesità infantile in Italia sono piuttosto allarmanti. Numeri in crescita purtroppo, soprattutto nel Sud Italia in cui, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute si sale fino all’11% di bambini obesi e si arriva al 23% per quelli in sovrappeso: vale a dire 1 bambino su 4.
Un allarme che fa pensare a quanto tutto ciò sia da imputare ad errati comportamenti alimentari perpetrati fin dalla giovane età e come lo stile di vita alimentare sia di estrema importanza per la salute.
Non dimentichiamoci infatti che l’obesità non è solo un fatto “estetico”, è una vera e propria malattia, con gravi implicazioni per la salute, soprattutto se presente durante l’infanzia. Il numero di cellule adipose infatti è determinato prima della pubertà, ciò implica che un bimbo obeso sarà quasi certamente un adulto obeso.
I genitori e la scuola rivestono un ruolo molto importante nell’educazione alimentare, che si dà in primo luogo con l’esempio, più che con le parole. I bambini ci copiano, e imparano ahimè anche dai nostri errori!
Per recuperare un regime alimentare corretto, valgono le solite regole del bere molta acqua e mangiare poco e spesso, meglio se 5 volte al giorno, non saltando gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio, a patto che siano modesti e poco calorici, per evitare il picco glicemico, ovvero l’aumento repentino della glicemia nel sangue, con conseguente aumento dell’insulina, attacco di fame e desiderio di altro cibo superfluo.
Di certo meglio evitare il più possibile l’abuso degli zuccheri semplici e di carboidrati molto raffinati, favoriscono il picco glicemico, subito biodisponibili, e quindi facilmente assimilabili, merendine confezionate e bevande zuccherate per esempio, ricche di calorie, ma con scarso valore nutrizionale.
Meglio invece scegliere un frutto, della verdura cruda o una sana merenda fatta in casa.
Dannoso anche saltare la colazione, errore frequentemente riscontrato in tutti i bambini in sovrappeso. Saltare i pasti è infatti il modo peggiore per accumulare altro peso, poiché il segnale che diamo al nostro corpo è quello di stare in guardia, perché il cibo scarseggia, si arriva affamati al pasto successivo, per cui si accumula altro grasso invece di smaltirlo.
Via libera invece ai legumi, al pesce e soprattutto alle verdure, con i loro mille colori e tutta la fantasia delle mamme a disposizione per declinarle in modo invitante ed accattivante anche per la vista. I bambini amano il gioco e a volte basta presentare i piatti in modo buffo e divertente per fargli apprezzare il cibo.
E non dimentichiamoci che il nostro fisico è in perfetto equilibrio con l’esterno, tra ciò che introduciamo e ciò che consumiamo. Se ci paragonassimo a delle automobili “il cibo” è la nostra benzina, ma se la macchina va veloce e brucia più energia, consuma molto di più!
Quindi abituiamo i bambini fin da piccoli a fare attività fisica, che non vuol dire solo fare sport, ma abituarsi ad un sano movimento quotidiano, come fare le scale invece di usare l’ascensore, camminare per piccoli tratti invece di spostarsi sempre in macchina, e correre ai giardini o nei parchi invece di stare incollati per ore davanti a TV e videogiochi!
Grande responsabilità dunque spetta a noi adulti, che dobbiamo per prima cosa interrogarci sulle nostre consuetudini alimentari e sul nostro stile di vita, che i nostri figli copieranno. Interroghiamoci dunque e poniamo rimedio modificandolo se necessario, perché il nostro comportamento alimentare è una sorta di testamento che, forse anche inconsapevolmente, “consegneremo” ai nostri figli.
Anastasia Grimaldi
Blog: Any Secret