Provare a fare due chiacchiere con Giovanna Zago significa immergersi in una storia appassionante ed essere letteralmente travolti dai racconti della sua vita e dalla sua infinita passione per i valori cooperativi.
Una donna di grande carattere, Vice Presidente nazionale di Confcooperative, Giovanna Zago è veneta e ben lo racconta il suo simpatico e riconoscibile accento, da dieci anni è anche alla guida del gruppo donne dirigenti di Confcooperative.
Che cosa non manca sulla sua tavola? “Pane, pasta e verdure!” Ma da qui parte un fiume in piena, di chi lascia trapelare tutta la sua voglia di buona cucina e buoni prodotti: “Quando sono arrabbiata faccio la torta, la casa si profuma e tutto cambia prospettiva”.
Alza lo sguardo e sorride quando si parla della famiglia: “Mi piace cucinare per tutta la famiglia. Per i miei nipoti, i figli, le nuore… preparo anche in più da far portare via. E quando siamo a tavola, sono appagata perché siamo tutti insieme”.
Curiosiamo tra i suoi piatti della tradizione: “Minestre, zuppe, risotti, tortellini in brodo, tagliatelle fatte in casa con i fegatini, il bollito…la pearà, che si fa con il brodo, pane vecchio, e tanto pepe, è un piatto povero, veronese, oggi rivalutato, che si fa ancora la domenica o nelle ricorrenze festive. Il bollito si preparava una volta la settimana, a fianco si metteva a cuocere sulla stufa la pearà in pentole di terracotta, si faceva cuocere piano piano, faceva ‘blop blop’ per 3/4 ore. Si lasciava consumare e poi si usava come salsa da accompagnare al bollito.”
E Giovanna Zago non si ferma mai…”Ancora il risotto tipico con zucca e zucchine o l’arrosto con le patate al forno. E come non pensare ai dolci di stagione.” Un grande sorriso e lo sguardo si illumina: “Ah..le focacce con l’uva, i fichi, le torte con la pera e la cannella….”.
Non resistiamo alla tentazione di scoprire qualche cosa in più di lei, della sua storia: “Inizio a lavorare da giovanissima, all’epoca era comune abitudine per dare reddito alle famiglie. Volevo però studiare e inizio a farlo con le scuole serali. Cambio poi il mio lavoro, divento fotografa e apro anche un mio negozio. Poi, entro in cooperativa. Una cooperativa di produzione lavoro che faceva inserimento lavorativo; quando ancora non c’era la legge che regolava la cooperazione del settore sociale, era il 1986. Oggi è tutto più chiaro, nel 1991 viene istituita la legge sulle cooperative sociali. Si è lavorato molto per questo”.
Entriamo in un argomento che la appassiona, con la grinta di chi ha creduto sempre nelle cose che ha fatto nella vita: “Quando mio padre è diventato socio della Cantina sociale di Soave, in famiglia abbiamo festeggiato, mia madre ha fatto la torta, era un evento”.
E oggi? “Questo aneddoto ci aiuta a capire quanto le cooperative sono state e sono tutt’ora fondamentali per l’economia del territorio. La cooperativa porta lavoro e benessere alla comunità. Oggi vale più che mai tutto questo. L’impresa cooperativa è una buona risposta alla crisi del Paese, possiamo essere quella forma di economia, sostenibile e inclusiva”.
Come non chiederle delle pari opportunità. C’è strada da fare in questo contesto? “I dati mi rendono felice. Nella cooperazione e in Confcooperative sono aumentate le donne, sia presidenti di cooperative, sia come amministratori, sia come socie. Il quadro è buono ma c’è ancora tanto, tanto da fare”.
Infine uno sguardo sul Qui da Noi, perché scegliere questi prodotti? “Oggi si cerca la tracciabilità, la garanzia dei prodotti, c’è sempre più attenzione su questi temi. Il Qui da Noi è proprio la risposta a questo, sono prodotti dei territori, con valori cooperativi”.
Ci sarebbe ancora molto da raccontare di questa chiacchierata con Giovanna Zago, ma quello che resta su tutto dopo aver parlato con la Vice Presidente di Confcooperative è la grinta, la passione, la determinazione e la voglia di andare oltre le difficoltà di ogni giorno, con un entusiasmo contagioso, non solo per la buona cucina, i buoni prodotti, ma anche per i buoni valori della cooperazione!