Tre giornate bellissime, un viaggio alla scoperta di luoghi, sapori, storie di una Italia sempre più unica. Il Qui da Noi ci ha portati ancora una volta tra le cooperative italiane, permettendoci così di conoscere “dal vivo” le loro produzioni di grande qualità. Olio, vino, formaggi, frutta, carni, aceto tradizionale, birra….una vera immersione nelle bontà dell’Emilia Romagna è quella che abbiamo vissuto nel tour del 23-25 ottobre. Una terra accogliente, generosa, quella dell’Emilia Romagna, che sa sempre avvolgerti in un abbraccio enogastronomico indimenticabile. Restano di quelle tre giornate il senso di aver assaggiato alcune bontà uniche, con una storia, una dedizione, una passione nella loro “creazione” che lascia a bocca aperta. Vogliamo così provare a raccontarvi con alcune immagini e ripercorrendo il calendario delle tre giornate, una esperienza che resterà a lungo nelle nostre memorie e…nei nostri palati! Il Qui da Noi, dopo il Piemonte e la Puglia, si conferma dunque un progetto in grado di trasmettere i valori più profondi della cooperazione italiana, permettendoci di vivere esperienze di scoperta di sapori e prodotti unici, con in più storie di grande passione per il proprio lavoro.
Il tour è iniziato venerdì 23 ottobre, quando, nel primo pomeriggio, ci siamo diretti a Barbiano di Cotignola (Ravenna), dove abbiamo visitato lo stabilimento di Conserve Italia, azienda leader in Europa nel settore delle conserve ortofrutticole. Conserve Italia è un consorzio di II grado a cui è affidata tutta l’attività sia industriale che commerciale. I soci del consorzio sono oggi le 49 cooperative di primo grado che conferiscono le materie prime destinate alla trasformazione industriale. Conserve Italia trasforma ogni anno circa 550.000 tonnellate di materie prime, rappresentate da frutta, pomodoro e vegetali coltivati su 20.000 ettari di coltivazioni specializzate, che vengono trasformate in 12 stabilimenti, di cui 8 in Italia, 3 in Francia e 1 in Spagna. E’ stato molto interessante aver potuto scoprire attraverso i nostri stessi occhi il metodo di lavorazione di questa importante realtà ortofrutticola. Durante l’intera durata della visita siamo stati avvolti da un meraviglioso profumo di frutta fresca che viene qui lavorata e arriva sulle nostre tavole rappresentando marchi molto importanti quali Cirio, Yoga e Valfrutta. Mele, pere e pomodori 100% italiani e qualità garantita da professionisti del settore!
Nel tardo pomeriggio ci siamo diretti a Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, dove abbiamo visitato il Birrificio Vecchia Orsa e conosciuto persone eccezionali. Il Birrificio nasce nel febbraio del 2008, quando avvenne la prima cotta storica. Nel primo triennio la produzione si è quadruplicata. Vecchia Orsa nasce dall’idea dei soci della cooperativa sociale FattoriAbilità Onlus che hanno trovato nella produzione di birra artigianale il modo per sviluppare l’obiettivo sociale di inserimento lavorativo di persone con handicap creando nuove formule di organizzazione del lavoro e di formazione professionale.
La commercializzazione della birra è il mezzo per veicolare le informazioni sul progetto e sulla sua mission sociale di questa cooperativa. Tanta passione ma anche tanta umanità! Bella esperienza, ottime persone, birra superba con un retrogusto sociale.
Si riparte per Monteveglio, dove abbiamo cenato e pernottato presso l’Agriturismo Corte d’Aibo, situato nel cuore del Parco regionale dell’Abbazia. L’Agriturismo è rinomato per la qualità e tipicità dei cibi proposti, serviti in un’atmosfera tranquilla e suggestiva. Le portate sono accompagnate dai vini prodotti in azienda. Ci hanno proposto un menù da sogno, adatto agli amanti delle tradizioni enogastronomiche regionali: sformatino di spinaci su crema di parmigiano reggiano, rosette al forno, mezze maniche al sugo di cinghiale, tagliata con radicchio, brasato con scalogni, guanciale di maialino, verza stufata, patate e zucca al forno, torta Barozzi, zuppa inglese e torta alle mele. E i vini? Rigorosamente biologici, tra cui un Pignoletto e un Meriggio prodotti senza solfiti! Una bella serata fra i sapori tipici che si è conclusa con un giusto e meritato riposo presso la medesima struttura.
Nuovo giorno e nuove visite per i nostri blogger e giornalisti. La mattina di sabato ci siamo diretti in Romagna, e per la precisione a Forlì, dove abbiamo fatto visita all’azienda Caviro, leader in Italia per il confezionamento e la distribuzione di vino. Caviro è una cooperativa agricola con la missione di valorizzare le uve dei propri viticoltori anche sui mercati mondiali. Per essere in grado di confrontarsi con concorrenti di tutto il mondo l’unica via è puntare sulla qualità. Inoltre l’azienda ha raggiunto posizioni di leadership non solo in campo vinicolo, dove è il primo produttore italiano di vino daily (o “di tutti i giorni”) come il Tavernello, ma anche nel settore distilleria dove è co-leader mondiale nella produzione di acido tartarico naturale. Il gruppo è inoltre il primo produttore italiano di alcool da vino ed è co-leader nazionale nella produzione di mosto concentrato rettificato. L’azienda attualmente vanta numerose realtà associate, di cui 32 cantine sociali conferenti vino (11.500 viticoltori per una superficie di 31.000 ettari) che producono 6.200.000 quintali di uva, 7 cantine sociali che conferiscono i sottoprodotti delle loro lavorazioni, 2 consorzi vitivinicoli, 2 cooperative del settore ortofrutticolo. Una grande famiglia cooperativa, insomma.
Terminata la visita siamo ripartiti per Brisighella (Ravenna), dove abbiamo conosciuto l’esperienza lavorativa di chi lavora al Frantoio e Cantina Sociale Terra di Brisighella. La coltivazione dell’olivo a Brisighella è millenaria e avviene in una zona estremamente interessante, ovvero tra i poggi esposti e protetti dai venti freddi sul versante Adriatico. La varietà predominante coltivata è la “Nostrana di Brisighella”. Gli oliveti coprono una superficie di circa 300 ettari con 70.000 piante d’olivo. Le olive si raccolgono al giusto punto di maturazione, la raccolta avviene a mano per brucatura e la consegna al frantoio in piccole cassette avviene quotidianamente. Dal 1996 l’Unione Europea ha concesso il riconoscimento della DOP (Denominazione di Origine Protetta) all’olio extra vergine di oliva di Brisighella con la denominazione “Brisighella Dop”. La nostra visita si è conclusa con una degustazione di olio di spremitura di ottobre 2015, accompagnata da formaggio di fossa e formaggi tipici dell’Appennino tosco-romagnolo, e come se tutto ciò non bastasse, salumi, vini e amari di produzione diretta dei soci della cooperativa.
Siamo tornati poi a Faenza poiché il tour prevedeva la visita dell’azienda italiana leader dell’ortofrutta e del vino: Agrintesa. Oltre 440.000 tonnellate annue di prodotti conferiti dai soci e un giro d’affari che complessivamente raggiunge i 250 milioni di euro. 4000 agricoltori che lavorano all’insegna del rispetto di un territorio che si estende da Rimini al modenese. Le rinomate produzioni di questi territori sono specializzate in kiwi, pesche, nettarine, cachi, vino, fragole, ortaggi, susine, ciliegie e pere. Ma Agrintesa non opera solo nell’ambito ortofrutticolo, bensì anche in quello vinicolo con la produzione, grazie a un gruppetto di 22 soci produttori di uve, dei vini Sangiovese e Albana di Romagna. La mission di Agrintesa è sviluppare un gruppo di rilievo e dimensione internazionale capace di dare un futuro stabile ai produttori di ortofrutta ed uva da vino sia dell’Emilia-Romagna, che delle altre aree produttive. (Vai all’intervista!)
Vicinissima ad Agrintesa è la cooperativa agricola CLAI (Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi), dove ci siamo recati per una visita nel tardo pomeriggio. Il tour non poteva non comprendere anche la visita a questo stabilimento, o meglio ancora, al re nelle produzioni di salumi. CLAI opera sia nell’agroalimentare che nel settore dei salumi, ma anche in quello delle carni fresche bovine e suine. Il salame CLAI è frutto di una Cooperativa che nasce nel 1962, in una terra florida e genuina, ricca di tradizioni e passioni. I prodotti dell’azienda sono presenti in tutti i canali di vendita e in tutte le regioni Italiane. Fanno parte della cooperativa 283 soci, formati sia da allevatori che da lavoratori che svolgono la loro attività nei vari settori dell’impresa. Ad oggi CLAI occupa 440 lavoratori ed il fatturato 2014 ha superato i 220 milioni di euro. Inoltre negli ultimi anni CLAI ha sviluppato la sua presenza anche all’estero, soprattutto nel comparto dei salumi. (Vai all’intervista!)
Ci siamo spostati poi a Bentivoglio (Bologna) dove abbiamo consumato un’ottima cena presso la Locanda Smeraldi, gestita dalla cooperativa sociale Anima. Questa cooperativa è un’ organizzazione che si occupa dell’inserimento lavorativo di ragazzi disabili, poiché crede che il lavoro sia la condizione necessaria per l’affermazione dell’identità e della dignità umana. Come dargli torto. Ogni attività messa in campo, avrà come obiettivo l’inserimento e il coinvolgimento di ragazzi e persone diversamente abili. Ogni volta che si acquista un prodotto Anima, non solo si gode del bene consumabile o del servizio, ma bisogna anche tenere conto dell’alto valore morale che ciascuno di essi possiede, poiché dietro a ogni prodotto/servizio c’è un’importante progetto di operazione sociale di inserimento e integrazione di soggetti “svantaggiati”.
Siamo tornati poi per il pernottamento a Monteveglio, presso l’Agriturismo Corte D’Aibo.
La mattina seguente, il tour prevedeva la visita al Caseificio 4 Madonne, così siamo partiti per raggiungere Lesignana (Modena). Il Caseificio prende il nome da un pilastro votivo, situato a Lesignana poco distante dall’attuale sede, che raffigura quattro Madonne nei quattro lati della maestà. Attualmente il Caseificio produce 75.000 forme di Parmigiano Reggiano all’anno, quasi il 2% della produzione totale. Purtroppo, anche il 4 Madonne è stato colpito dal tremendo terremoto del 20 e 29 maggio del 2012, infatti due dei tre stabilimenti hanno riportato gravi danni. Ma il caseificio è rinato più forte di prima! In meno di due anni dal terremoto è stata ristrutturata la parte dello spaccio, degli uffici e gli altri edifici danneggiati, e sono state installate scalere antisismiche.
Dopo questa importante tappa, siamo giunti per una visita con degustazione alla Cantina di Carpi e Sorbara. La cantina nasce agli inizi del 1900, con ad oggi 1.200 produttori che conferiscono in 5 centri di pigiatura uve per 450.000 ettolitri di vino. La produzione vinicola è incentrata sulle varie tipologie di Lambrusco: Sorbara, Salamino, Maestri, Marani, Viadanese e sul Pignoletto. Tuttavia una parte importante del successo dell’azienda, soprattutto per quello che riguarda il vino sfuso, spetta al cosiddetto Vino Rossissimo che si ottiene dalle uve Ancellotta. I vini, ottimi, sono particolarmente curati per le loro caratteristiche organolettiche e quindi molto apprezzati dai tanti estimatori.
L’ultima destinazione, ma non per importanza, del nostro tour in Emilia Romagna è stata l’Acetaia La Tradizione che si trova a Nonantola, in provincia di Modena. La Tradizione è una cooperativa di 25 piccoli artigiani soci che producono ABTM, “Aceto Balsamico Tradizionale di Modena”, che si tramandano di padre in figlio i segreti per ottenere questo prezioso condimento. La storia che c’è dietro la produzione di poche gocce di aceto balsamico Tradizionale è strabiliante. Bisogna tenere bene a mente che l’ABTM si differenzia dall’Aceto Balsamico di Modena IGP poiché è prodotto utilizzando solo mosto ottenuto da uve del territorio modenese. (Vai all’intervista!)
Tre giorni indimenticabili, immersi in paesaggi d’autunno, in un’Emilia Romagna che ha molto da offrire. Siamo sicuri che i blogger e i giornalisti che hanno partecipato porteranno con sé il ricordo di questa affascinante esperienza di tre giorni. Uno scambio di conoscenze e di incontri all’insegna della cooperazione.
Grazie Emilia Romagna e grazie a chi ha reso possibile questo viaggio!
Foto by: Claudia Primangeli