Sono stata ospite, all’Educational tour organizzato da Qui da noi Piemonte, un evento creato per presentare ai foodblogger e ai giornalisti un nuovo “superfrutto”: un baby kiwi che sarà commercializzato a partire dal prossimo 7 settembre con il nome di Nergi.
Un kiwi a tutti gli effetti, ma circa dieci volte più piccolo rispetto al kiwi che conosciamo e, soprattutto, molto più carino nell’aspetto, tutto verde con una buccia sottilissima, che si mangia così com’è, apparentemente simile a una grossa oliva e assimilabile a un frutto di bosco per le sue ridotte dimensioni. Il gusto del Nergi è decisamente più dolce del kiwi. Inoltre, a maturazione inoltrata, cambia colore, passando dal verde a un color amaranto-violaceo della buccia; a questo stadio di maturazione ricorda addirittura il sapore di un chicco d’uva, senza affatto inficiare il buon gusto del Nergi, come invece accade al kiwi classico se passa di maturazione.
Ad alcuni selezionati foodblogger è stato chiesto di utilizzarlo in ricette fantasiose abbinandolo al peperone di Carmagnola in occasione della 66° Sagra del peperone, mentre lo chef Giancarlo Piccarreta lo ha sapientemente abbinato in un intero menù dedicato al Nergi.
La cosa più sorprendente però, a mio avviso, è stato il gelato al Nergi, di una cremosità e un gusto davvero particolari.
Preparato dal maestro gelatiere Alfio Tarateta, che ha spiegato come il nergi sia un frutto a suo avviso perfetto per essere trasformato in gelato, per le caratteristiche naturali del frutto, essendo facilmente spatolabile e “facendo tutto lui”, come lo stesso maestro ha ribadito. Servitoci assolutamente al naturale, dopo averlo omogeneizzato con la sola aggiunta di acqua e pochissimo zucchero (un 20% appena), sembrava quasi impossibile fosse un semplice sorbetto, tanto era cremoso e buono. Il maestro gelatiere ha spiegato, inoltre, che non c’è stato bisogno di aggiungere addensanti, poiché una volta ridotto in purea, con l’aggiunta di uno sciroppo di acqua e zucchero e lasciato riposare, “gelatinizzava” da solo. Questa caratteristica mi ha fatto pensare a una elevata presenza di pectine (?) all’interno del frutto. Ho chiesto conferma anche ai tecnici agronomi, ma sono ancora in attesa dei dati di analisi sperimentale, che l’università fornirà a breve con tutti i dettagli sulle caratteristiche nutrizionali del nuovo frutto.
Insomma direi che per essere al suo anno zero questo Nergi ci ha già sorpresi non poco! La sua scheda nutrizionale è ben riassunta qui.
E’ bello a vedersi, facile da mangiare, è dolce e anche ipocalorico, solo 52 Kcal per 100 gr, ricchissimo di Vitamina C (87% della dose giornaliera raccomandata), di potassio, calcio, magnesio e per questo considerato un frutto antistress ed antifatica, ma contiene anche tanta Vitamina E e molta fibra che lo rendono un frutto ideale a contrastare l’invecchiamento cellulare e a favorire il transito di intestini pigri.
Cosa si può volere di più da un piccolo frutto così pieno di energia e bontà, se non un suo grande successo di pubblico?
Ce lo auguriamo davvero di cuore, anche per sostenere il lavoro di tutti quei produttori agricoli piemontesi che hanno scommesso su di lui.”
Anastasia Grimaldi
Blog: Any Secret