SCRIGNI DI CILIEGIE AL GORGONZOLA

I Greci definivano, sicuramente a ragione, questo piccolo, delizioso, voluttuoso e irresistibile frutto, dalla polpa dolce e carnosa “Frutto del Paradiso” poiché lo ritenevano il simbolo del piacere assoluto.
La pianta delle ciliegie appartiene alla famiglia delle Rosacee ed è conosciuta con il nome di ciliegio o Prunus avium: è presente nella zona mediterranea da circa 3.000 anni, come testimoniano numerosi reperti ritrovati.  Tuttavia è difficile stabilire con certezza il paese d’origine: le prime notizie in merito arrivano dall’Egitto, ma si ritiene che l’origine possa essere asiatica. Stando alla testimonianza dello storico Plinio il Vecchio, sembrerebbe che sia stato Lucio Licinio Lucullo (famoso buongustaio romano) nel 72 a.c. ad introdurlo in Occidente, dopo la vittoriosa campagna contro Mitriade, dalla città di Cerarus, l’attuale Kirasus, situata nella regione del Ponto in Turchia. I Romani diffusero poi la sua coltivazione in tutto l’impero fino alla Gran Bretagna. Uno dei maggiori estimatori fu sicuramente il re Sole, che amava a tal punto questo frutto da far costruire delle serre nella stessa Versailles dove coltivarle per poterle mangiare tutto l’anno.
Il ciliegio fiorisce in primavera e spuntano contemporaneamente sia i fiori sia le foglie. Le ciliegie si dividono in due gruppi, dolci ed acide: quelle dolci, a loro volta, si dividono in duracine e tenerine.
Quelle acide si dividono in visciole, amarene e marasche. Il periodo di maturazione varia da maggio a giugno.
Le ciliegie sono composte prevalentemente d’acqua (circa l’80%), proteine, zuccheri, vitamina C e A, ferro, potassio, calcio, fosforo, sodio e magnesio. Da rilevare la presenza di uno zucchero, il levulosio, che non ha controindicazione per i diabetici. Contengono anche molti flavonoidi che servono a contrastare i radicali liberi. Possiedono, inoltre, proprietà depurative, disintossicanti, diuretiche e lassative. Una delle proprietà delle ciliegie, poco conosciuta, è quella protettiva del cavo orale; infatti, lo zinco, il rame e il cobalto contenuti in questo frutto svolgono un’azione antibatterica e quindi anche preventiva nella formazione della carie. Le ciliegie, oltre ad essere consumate crude, si utilizzano per molte preparazioni culinarie, come torte, sorbetti, gelati, succhi, marmellate, salse, mostarde, antipasti, e come accompagnamento alla cacciagione, di cui attenuano il forte sapore selvatico. Conosciutissimo sono i liquori che si possono produrre come il kirsch, il maraschino, il brandy, lo cherry ecc. Infine qualche curiosità: il Santo protettore delle ciliegie è San Gerardo dei Tintori che si trova nella città di Monza e si festeggia il 6 giugno. Per i giapponesi il ciliegio rappresenta l’amabilità, l’educazione e le buone maniere, mentre per i finlandesi il loro bellissimo colore rosso è il simbolo del peccato.

ciliegiegorgonzol2-grassiIngredienti
(dosi per 4 persone)
250 gr di ciliegie di Pecetto varietà Duracina (duroni)
100 gr di Gorgonzola dolce di Novara
250 gr di pasta sfoglia (1 rotolo)
1 tuorlo

Procedimento
Accendete il forno a 200°. Lavate, asciugate e denocciolate le ciliegie. Tagliate a pezzetti il gorgonzola. Stendete il rotolo di pasta sfoglia e ritagliate dei quadrati di pasta di circa 8 cm. per lato.
Disponete al centro dei quadrati  il formaggio e le ciliegie. Unite i quattro lati prendendoli per gli angoli e sigillateli.
Sbattete il tuorlo d’uovo con un cucchiaino d’acqua e spennellatelo sulla superficie dei fagottini.
Ricoprite la placca del forno con l’apposta carta, bagnata e strizzata, e adagiatevi sopra i fagottini. Infornate e lasciate cuocere per circa 20 minuti.

Autore: Maria Antonietta Grassi
Blog: Il pomodoro rosso di MAntGRA