L’origine dell’acqua pazza risale al 1800: questa tecnica di cottura veniva praticata soprattutto dai pescatori della Campania che preparavano i loro pranzi a bordo dei pescherecci.
Al posto del sale, troppo costoso a causa del dazio, utilizzavano l’acqua di mare, oltre agli ingredienti che troviamo nella ricetta.
Il pesce all’acqua pazza ha raggiunto fama mondiale negli anni Sessanta grazie a Totò che amava gustare questa pietanza nei migliori ristoranti di Capri. Il principe della risata lanciò una vera e propria moda che resiste ancora oggi.
La semplicità della cottura “all’acqua pazza”, contribuisce a conservare intatto il delicato sapore del pesce. Il soffritto, infatti, non sempre migliora il sapore del piatto. Nelle preparazioni di mare è meglio non stressare il pesce, sia nelle cotture che nell’eccesso di grassi.
Ingredienti
2 spigole da 500 g
12 pomodorini
olio extra vergine di oliva
prezzemolo
sale q.b.
Procedimento
Mettete la spigola in una teglia larga e bassa, non molto più grande del pesce.
Condite con olio extra vergine di oliva, aggiungete i pomodorini tagliati a metà, poco sale, prezzemolo e due bicchieri di acqua fredda.
Cuocete il tutto a fuoco basso per 15/20 minuti (dipende dalla grandezza del pesce).
Quando la spigola sarà cotta, servitela in piatti caldi accompagnata dal suo sugo.
Autore: Pasquale Alberico
Blog: I Sapori del Mediterraneo