Ho realizzato questa ricetta in collaborazione con Cirio, impresa storica nata a Torino nel 1856. Cirio è un marchio Conserve Italia che aderisce al progetto QUI DA NOI.
I pomodori pelati che ho utilizzato sono riguardati da produzione integrata certificata e coltivazione ecocompatibile.
Nato a Nizza Monferrato, il fondatore dell’azienda, Francesco Cirio, era figlio di un commerciante di granaglie. Al mercato torinese di Porta Palazzo dove lavorava, fece della crescente domanda di eccellenze italiane da parte di Londra e Parigi un’occasione per avviare un florido commercio di merci destinate a queste città, diventando in poco tempo il più eminente esportatore piemontese.
Con lo scopo di ovviare al problema della deperibilità degli alimenti freschi, sfruttò i principi delle tecniche si appertizzazione, il metodo per la conservazione dei cibi ideato da Nicolas Appert nel 1795 che si basava sull’utilizzo di contenitori ermetici e sulla sterilizzazione ad alte temperature.
L’intuito di Francesco Cirio lo portò a raggiungere il successo in breve tempo.
Cirio – Società Generale delle Conserve Alimentari, aprì stabilimenti al sud dopo l’Unità d’Italia, recuperando vaste aree agricole in disuso e destinando i prodotti in parte al mercato del fresco, in parte alla propria produzione.
Francesco Cirio morì nel 1900: la sua importantissima eredità imprenditoriale fu portata avanti e sviluppata da Pietro Signorini, suo socio, che inaugurò nuovi stabilimenti nel napoletano.
Dopo la scomparsa di Pietro, avvenuta nel 1916, il fratello Paolo portò avanti la tradizione di un’azienda che ha contribuito a far conoscere al mondo la qualità dei prodotti agroalimentari della penisola e l’abilità dei suoi imprenditori.
Nel 1970 l’azienda fu ceduta a SME e nel 1993 fu privatizzata. Nel 2004 passò al Gruppo Cooperativo Conserve Italia.
Cirio, che dagli anni 20 del secolo scorso è entrata a far parte della vita degli italiani grazie a una sapiente campagna di marketing e alla qualità dei prodotti, oggi è presente in sessanta paesi del mondo.
Ingredienti
(dosi per 10 baci – 20 metà accoppiate)
Per i biscottini:
100 grammi di farina 00
20 grammi di semi misti (girasole, sesamo, lino, papavero)
40 grammi di zucchero di canna
30 grammi circa di acqua minerale naturale a temperatura ambiente
10 grammi di olio extravergine di oliva dal sapore delicato
Scorza di limone non trattato q.b.
Per la confettura di pomodori pelati:
1 confezione di pomodori pelati Cirio da 400 grammi
100 grammi di zucchero di canna
Scorza di limone non trattato q.b.
1 cucchiaino di cannella in polvere
Procedimento
Passo i pomodori pelati al passaverdura (assieme a tutto il liquido contenuto nella confezione), facendo cadere la passata all’interno di una piccola pentola antiaderente. Lo “scarto” posso congelarlo e utilizzarlo in seguito, assieme ad altri scarti di verdura per realizzare un buon brodo vegetale fatto in casa.
Unisco la cannella e lo zucchero, mescolo e porto la pentola su una fiamma media. Copro con un para schizzi (di quelli che si utilizzano per le fritture) e cuocio, mescolando di tanto in tanto, fino a quando la confettura si è addensata, riducendo il suo volume a circa 1/3 di quello iniziale.
La confettura deve risultare piuttosto “soda” e risultare molto più scura rispetto al colore del pomodoro prima della cottura.
La trasferisco in una ciotola, aggiungo un po’ di scorza di limone grattugiata al momento (il sapore e il profumo della scorza devono essere percettibili ma non troppo aggressivi), mescolo e lascio raffreddare, rimestando di tanto in tanto.
Mentre la confettura si raffredda, preparo i biscottini.
In una ciotola setaccio la farina e unisco zucchero, semi, un po’ di scorza di limone e olio.
Lavoro il tutto per pochi istanti con una forchetta per ottenere una struttura “sbriciolata”.
Aggiungo l’acqua e impasto velocemente.
Formo una palla, la avvolgo con pellicola da cucina e la lascio riposare in freezer per 15-20 minuti.
La quantità di acqua necessaria può variare in funzione del grado di assorbimento della farina.
Trascorso il tempo di riposo della pasta, riscaldo il forno a 180°C in modalità ventilata.
Libero la pasta dalla pellicola e formo 20 palline di peso identico, appoggiandole poi in una teglia con il fondo foderato di carta da forno.
Schiaccio leggermente le palline e le cuocio nel forno caldo a 180°C per circa 15 minuti o fino a quando sono leggermente dorate. Sforno i biscottini e li lascio raffreddare su una griglia per dolci.
Quando la confettura e i biscottini sono freddi, formo i baci di dama.
Farcisco i baci con un po’ di confettura, accoppiandoli due a due, facendo combaciare le parti “piatte” di ciascun biscottino (quelle che erano a contatto con la teglia).
La confettura avanzata, sistemata in un barattolo di vetro ben chiuso, si conserva in frigorifero per alcuni giorni.
È anche possibile portarla nuovamente a bollore, invasarla in un piccolo barattolo dotato di coperchio nuovo (entrambi sterilizzati) e procedere alla sterilizzazione come nel caso di una qualsiasi confettura, marmellata o composta.
Questi baci di dama possono essere conservati per alcuni giorni in una scatola di metallo ben chiusa e riposta in un luogo fresco e asciutto… sempre che ne avanzino.
Autore: Paola “Slelly” Uberti
Blog: Slelly – The Dark Side of Kitchen
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