Il riposo di Augusto

Il detto del mese: “Il sol d’Agosto, inganna la massara nell’orto”


Era l’8 a.C. quando il Senato romano diede al mese il nome augustus in onore dell’imperatore Augusto, aggiugendo un giorno alla sua durata per renderlo uguale a luglio, che era il mese dedicato a Giulio Cesare. Il nome Ferragosto, invece, deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) e indicava una festività pagana in cui si celebrava la raccolta dei cereali.

agosto_tradizioneMa questa non era l’unica ricorrenza del mese: le Vinalia rustica erano celebrate il giorno 19 nel Lazio e, per questa occasione, veniva sacrificato un agnello a Giove per propiziare l’abbondanza della vendemmia; poi c’era la Nemoralia che era celebrata intorno al 13-15 agosto in onore di Diana, dea protettrice delle selve e degli animali selvatici, delle fonti e dei torrenti; i Consualia erano invece due feste della religione romana (una celebrata il 21 agosto e l’altra il 15 dicembre) dedicate a Conso, dio dei granai e degli approvvigionamenti, in cui si celebravano i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli.

Dopo questo breve ripasso sulle celebrazioni agostane dell’antica civiltà romana, passiamo alla raccolta del grano, che è la principale attività agricola che viene svolta durante questo caldo periodo dell’anno. Una volta i contadini lo raccoglievano a mano aiutandosi con la falce, poi lo rilegavano in covoni che venivano girati più volte per farli seccare, per essere infine ammucchiati per terra formando una sorta di piramide. Oggi, invece, grazie all’innovazione tecnologica delle macchine agricole, non occorre più la fatica di tanti uomini per la mietitura, anche se questo non significa che sia una passeggiata!

E per concludere… potevamo non parlare di un’altra importante ricorrenza del mese di agosto? Celebrata convenzionalmente il giorno 10, la notte di San Lorenzo non si può non stare all’aperto e con il naso all’insù per cercare di adocchiare le stelle cadenti. Ma perché questo fenomeno? Si tratta dei suggestivi sciami meteorici, ossia di una pioggia di meteore, le quali, entrando a grande velocità nell’atmosfera terrestre, si disintegrano in tanti piccoli corpi luminosi.