Il detto del mese: “Chi vuole un buon rapuglio, lo semini in luglio”
I Romani avevano consacrato il mese di luglio a Giove, padre di tutti gli dei, poiché ritenuto il periodo di massima raccolta dei frutti della terra.
Il nome deriva da quello di Giulio Cesare, imperatore appartenente alla Gens Iulia, un’antichissima Gens romana che discendeva da Iulo (Ascanio), figlio di Enea e fondatore di Albalonga, il quale promulgò il calendario giuliano basato sul ciclo delle stagioni e spostò l’inizio dell’anno solare dal 1° marzo al 1° gennaio.
Luglio (ma anche agosto…) è un mese di intensa attività lavorativa in campagna: termina la mietitura e iniziano i lavori di preparazione del terreno per le nuove semine, così cavolo cappuccio e finocchio, bietole e cicorie, radicchi e cavolfiori sono pronti per essere seminati.
La raccolta spetta invece a pomodori, melanzane, cetrioli, peperoni, zucchine ma anche a pesche, albicocche, susine, mele, pere, kiwi e nocciole che, dopo tanta attesa, fanno il loro ingresso sulle nostre tavole tornando a ispirarci con la loro dolcezza.
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