Mangiare sano è il primo passo per mantenersi in salute. Ma dalla necessità di stare bene, alla selezione maniacale di ciò che si mangia, il passo può essere breve.
Si chiama ortoressia, parola che deriva dal greco orthos (giusto) e orexis (appetito) e indica l’ossessione psicologica per il mangiare sano. Chi soffre di ortoressia è infatti controllato da un vero e proprio fanatismo alimentare, un complesso di superiorità basato sul cibo che lo porta a disprezzare chi non mangia sano.
Secondo recenti dati diffusi dal Ministero della Salute, sarebbero oltre 3 milioni gli italiani con disturbi alimentari e di questi circa il 15% soffrirebbe di ortoressia, con una netta prevalenza degli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). Tra le principali città italiane dove questa patologia rischia di diffondersi a macchia d’olio, al primo posto si colloca Milano (33%), al secondo Roma (27%) e al terzo Torino (21%). È quanto emerge da un’indagine promossa da Nutrimente, associazione per la prevenzione, la cura e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare, condotta su circa 1200 italiani tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Il primo a coniare questo termine è stato Steven Bratman, il quale ha anche classificato quali sono i comportamenti tipici presenti nel disturbo:
- spendere più di tre ore al giorno a pensare al cibo, selezionandolo più per i benefici sulla salute che per il gusto
- sentirsi in colpa qualora non si segua la dieta abituale
- sentirsi padroni di se stessi solo se si mangia nel modo ritenuto corretto.
Chi ne soffre spesso (nel 76% dei casi) può rinunciare a un appuntamento galante, disertare le uscite di gruppo (72%) ed evitare cerimonie (68%), per non lasciarsi tentare dal banchetto.
Tutti fattori che permettono di collocare l’ortoressia nella categoria delle nuove dipendenze a carattere ossessivo-compulsivo e distinguerla da altre patologie, in cui la fissazione è relativa alla quantità, più che alla qualità del cibo ingerito, come nell’anoressia o della bulimia.
Naturalmente questa rubrica non si occupa di offrire un rimedio a questo problema, ma solo quello di condividere informazioni!