“Dopo una giornata di lavoro con la mente, non c’è niente di meglio che entrare in cucina”. Continua il nostro viaggio tra i “cooperatori” in cucina. Chiacchierando con donne e uomini che nella cooperazione lavorano, si nota subito come si illuminano gli sguardi alle prime domande su che cosa c’è sulla loro tavola e su che cosa amano mangiare e cucinare.
Non c’è niente da fare, gli italiani amano la buona cucina, i buoni prodotti, le belle tradizioni dei propri territori. E ciascuno ama raccontare, con un sorriso, le proprie preferenze in cucina.
Abbiamo incontrato a Roma il Capo delle Relazioni Industriali di Confcooperative Nazionale, Sabina Valentini. Tra una riunione e l’altra, in cui si parla di rinnovo di contratti collettivi, di cassa integrazione, di legislazione del lavoro… riusciamo a strapparle qualche minuto per parlarle di cucina.
“Sulla mia tavola non manca mai la verdura, di tutti i tipi, in tutti i modi, cruda, cotta, in pinzimonio…” inizia a raccontarci sorridendo. “Sono una buona forchetta e si vede. Il buon cibo mette allegria, ma sono anche una discreta cuoca, curiosa dei piatti tradizionali di altre regioni, ma affezionata alle ricette della mia infanzia”.
Passiamo alle ricette, che cosa prepara di buono in cucina? “Mi piace cimentarmi con gli arrosti. Penso alla arista di maiale al latte con le castagne, allo stracotto, al bollito. Ma anche il ragù, le lasagne, i risotti. Appena posso cucino perché la cucina libera la mente, fa lavorare le mie mani dopo una giornata di lavoro tutta di testa. Ho una buona manualità e quindi la cucina mi riconcilia con me stessa, mi rilassa”.
Di sé ci dice che “è nata a Roma per caso! Mia mamma è di Mirandola e mio papà di Bologna. La mia cucina è un insieme dell’Emilia e del basso Veneto da dove veniva la mia nonna materna”.
Parliamo della sua famiglia “Ho undici nipoti, non sono mai sola. Sono la ‘zia preferita’. Adoro cucinare per tutti loro. E per i nipoti non mancano mai le torte. Di mele, di riso, con la cioccolata, con noci e mandorle. E adesso che arriva il Natale in cucina ci saranno grandi manovre. Devo soddisfare molte aspettative!”.
Poi le chiediamo di guardare un po’ oltre le “sue” Regioni di famiglia e raccontarci qualche altra sua specialità: “Ho imparato a fare il bunnet tradizionale piemontese. Amo quella cucina perché è avvolgente e calda, piena di piatti buonissimi e ricchi di storia”.
Veniamo ai prodotti. Le chiediamo di spiegarci perché è importante comprare i prodotti nei negozi Qui da Noi e Sabina non ha dubbi: “Perché qui troviamo i prodotti della nostra terra. Per me è fondamentale. La terra è lavorata dai nostri contadini, ma è di tutti. Quindi spero che ci siano sempre più punti vendita Qui da Noi per raggiungere un numero sempre più vasto di persone e permettere a tutti di apprezzare la qualità dei nostri prodotti”.
E così, dopo questo bel tuffo nella passione della cucina, Sabina Valentini torna alle trattative sindacali e a noi non resta che immaginare i suoi prossimi menù per i nipoti e le sue prossime divagazioni ai fornelli, a quella che lei definisce la “cucina affettiva”.
Buona cucina Sabina!