Terminato l’anno di celebrazioni per Leonardo da Vinci, è la volta di Raffaello.
Maestro indiscusso del Rinascimento “classico”, Raffaello morì il 6 aprile del 1520 di febbre provocata, come precisa Vasari, “da eccessi amorosi”. Purtroppo, visto il momento storico, non godrà di certo delle stesse “commemorazioni” riservate al suo predecessore, dal momento che i tanti appuntamenti a lui dedicati nel 2020 sono già stati posticipati e, in alcuni casi, annullati.
Raffaello nacque ad Urbino e all’età di soli diciassette anni era già riconosciuto come un grande pittore.
Quasi tutta la sua vita fu dedicata a grandiosi progetti per il Vaticano, ma anche ai più illustri committenti del tempo, i quali si rivolsero a lui per soddisfare le proprie esigenze artistiche. Fra questi il banchiere Agostino Chigi, suo commissionario dei famosi affreschi della Farnesina; si narra che l’artista abbia realizzato i diversi affreschi tra le ripetute “interruzioni” che si concedeva per recarsi alla vicina osteria trasteverina, richiamato dai bicchieri del buon vino di Frascati e dagli occhi di Margherita Luti, figlia di un fornaio, detta la Fornarina.
La Fornarina, il cui nome deriva dal lavoro di suo padre, fu la modella prediletta di Raffaello. Una donna per la quale il Maestro nutrì un amore appassionato, e che probabilmente sposò. Il suo amore venne ricambiato dalla bellissima Margherita, a tal punto che dopo la precoce morte del pittore, la fanciulla si ritirò in convento.
Uno “sguardo” veloce al quadro…
Il poeta ritrae la bella Fornarina aggraziata nelle forme e nelle pose. La posa delle mani, una appoggiata sul grembo, l’altra su un seno, tenendo un velo, in un gesto pudico. Il viso è regolare con grandi occhi scuri, la bocca piuttosto carnosa e le gote leggermente arrossate. I capelli neri appaiono raccolti in un lungo drappo oro e blu annodato sulla nuca e impreziosito da una perlina che le orna il capo.
La perla rimanderebbe al nome stesso della ragazza: Margherita deriva infatti dal termine greco margaritès che significa “perla, gemma”, anche se nel Medioevo ha assunto l’accezione abituale di elemento botanico. Perciò il piccolo ornamento sul capo sarebbe un ulteriore omaggio alla bella Margherita Luti.
Cosa c’entra col tema annunciato nel titolo? Quasi nulla, solo il nome. Per noi il significato di questo capolavoro va oltre, in quanto riesce ad esprimere tutto l’entusiasmo e la passione che in questi giorni mettiamo nel realizzare il pane homemade e lo “adottiamo” come simbolo del nostro impegno nella speranza di poterlo presto ammirare “dal vivo”.