Nicandro e Tonino sono solo due delle decine di soci della cooperativa sociale L.A.I., che quotidianamente si danno da fare per contribuire alle attività che la cooperativa svolge per favorire l’inclusione sociale e lavorativa dei soci che hanno insufficienze intellettive medie e gravi.
Purtroppo, negli ultimi anni, con un trend costantemente in discesa, il sistema tradizionale del welfare di Stato non è più in grado di sostenere adeguatamente le attività che rischiano di dover rallentare e, dunque, di abbandonare decine di persone diversamente abili, senza alcuna protezione. Ecco allora l’idea dell’agricoltura sociale, ossia di una nuova forma di welfare integrativo, dove la collaborazione tra cooperative, consente di coniugare l’efficienza di impresa – classica delle attività economiche, con la solidarietà tipica delle imprese sociali.
In particolare, ad Isernia questa integrazione si è realizzata grazie a due cooperative del mondo di Confcooperative: l’APAM – Associazione Produttori Apistici Molisani e la cooperativa sociale LAI – Lavoro Anch’Io. Insieme hanno realizzato un’azienda apistica dove i tecnici dell’APAM si occupano della gestione degli alveari ed i soci della LAI lavorano e confezionano il miele.
Così nasce il Miele SolidApe.
Un prodotto che racconta la storia di una società che si organizza per non lasciare solo chi è più debole, che lo fa nel rispetto dell’ambiente, seguendo le regole dell’impresa per ottenere un profitto che non serve a remunerare il capitale, bensì a sostenere le attività del Centro Diurno per Disabili gestito dalla LAI.
Ai tempi del Coronavirus, volevamo raccontarvi una storia bella, una storia positiva, di inclusione e solidarietà che solo la cooperazione è in grado di regalarci.